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giovedì 10 ottobre 2024

La mia Recensione: The Slow Readers Club - Technofear


 



The Slow Readers Club - Technofear


I viaggiatori del tempo conoscono meglio i mutamenti fisiologici, ideologici e territoriali dell’umanità.

Sono i guardiani della verità e saggi in fase di occupazione continua.

Arriva la nuova canzone del quartetto mancuniano ed è una scossa elettrica, elettronica, tecno che, partendo dalla base musicale lapidaria e potente, arriva ai testi di Aaron Starkie, che in questa occasione sa rovesciare nelle strofe e nel ritornello due atteggiamenti e ruoli diversi, finendo per mostrare  preoccupazione e poi riuscendo a colorare di un fresco azzurro il cielo delle nostre esistenze.

Queste due fazioni sono perfettamente collegate dal ritmo del brano: veloce prima e in grado di rallentare nel ritornello per poter  dare più luce al messaggio positivo dei versi.

Realtà, astrazione, tempo di riflessione vengono coniugati in modo esaltante in questi due blocchi e la chitarra di Kurtis svetta seppure nel circuito elettronico: le sue note diventano parole come sveglia, lampo cognitivo e in grado di accumulare una notevole tensione.

Il basso funge da protettore, in un lavoro dal suono cupo, ovattato e con la capacità di avvolgere questo roboante attrito magnetico del synth.

Bello questo senso di stimolazione e copertura di pensieri, in una danza spavalda che porta coraggio nelle vene.

Un episodio che conferma l’altissima qualità di questa band nata per essere adorata, mentre l’anima si contorce dallo struggimento ma senza essere abbandonata: gli Slow Readers Club sono i custodi di una bellezza che vaga nei corridoi sconsacrati dell’altrui disattenzione, rimettendo le cose al loro giusto posto.

Un brano pazzesco e voluminoso farà da copertina ai nostri disastri…



Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

10 Ottobre 2024


https://open.spotify.com/track/6CIrj2Av1omuZonMOxhQX2?si=F23ImOH9RtaY_tklRb5jKw&context=spotify%3Aalbum%3A74S1PUTNT3ytS3tWQlmkCE


My review: The Slow Readers Club - Technofear








The Slow Readers Club - Technofear


Time travellers know best the physiological, ideological and territorial changes of humanity.

They are the guardians of truth and sages in continuous occupation.

Here comes the new song by the Mancunian quartet and it is an electric, electronic, techno shock that, starting from the lapidary and powerful musical base, arrives at Aaron Starkie's lyrics, who on this occasion knows how to overturn two different attitudes and roles in the verse and refrain, ending up showing concern and then succeeding in colouring the sky of our existences with a fresh blue.

These two factions are perfectly connected by the rhythm of the song: fast at first and able to slow down in the refrain to give more light to the positive message of the verses.


Reality, abstraction, reflection time are exhilaratingly conjugated in these two blocks, and Kurtis's guitar soars through the electronic circuit: its notes become words as an alarm clock, a cognitive flash and able to build up considerable tension.

The bass acts as a protector, in a work with a sombre, muffled sound and the ability to envelop this bombastic magnetic friction of the synth.

Beautiful is this sense of stimulation and covering of thoughts, in a swaggering dance that brings courage to the veins.

An episode that confirms the very high quality of this band born to be worshipped, while the soul writhes with yearning but without being abandoned: The Slow Readers Club are the custodians of a beauty that wanders the deconsecrated corridors of other people's inattention, putting things back in their rightful place.

A crazy, voluminous track will cover our disasters...


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

10th October 2024


https://open.spotify.com/track/6CIrj2Av1omuZonMOxhQX2?si=F23ImOH9RtaY_tklRb5jKw&context=spotify%3Aalbum%3A74S1PUTNT3ytS3tWQlmkCE

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