Curd Neptun - wintertomaten
Sia messo agli atti: quando i tedeschi ti fanno piangere, le lacrime sanno di avventura, di una gioia triste che ti si avvinghia addosso e alla quale non vuoi rinunciare. Quanta grazia, gentilezza, accortezza, quanti riferimenti che si evidenziano per fare dell’ascolto una frittata calda e saporita. Chitarre antiche, piene di tagli e polvere, la voce che martella dolcemente, la batteria frenetica ma educata, per una sequenza di otto fanciulle deliziosamente nevrotiche (Mark E. SMith approverebbe il tutto con una battuta delle sue), il synth che è un chiodo psichedelico vibrante. I generi musicali, diversi e distanti anni luce, qui sono uniti dalla colla a presa sicura della band tedesca, per una esplorazione che lascia basiti per intensità e qualità. Freschi, ossessivi, veloci, i brani diventano una biblioteca di quei campi magnetici di cui spesso non si conosce intensità e sviluppo. Curd Neptun produce un lavoro intenso, una botta di energia nevrotica che accogliamo con immensa gratitudine…
Alex Dematteis
Musicshockworld
Supino
29 Aprile 2023