Musicshockworld: Synth-Punk

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domenica 19 febbraio 2023

My Review: Damien Hearse - Pro Life Death Camp

Damien Hearse - Pro Life Death Camp

Feel like becoming stern muscles that sweep away the filth of rhetoric? Yes?

Good.

Then you are in the right notes, in the pleasurable delirium of Mr. Damien Hearse, a pirate of mixtures, a robot educated in perseverance, a mechanical pupil, who knows how to bring cadaveric gothic need inside electronic chips, with his Synth-Punk of clear North American origin, but then it is all a whirlwind of Post-Punk, Industrial and Goth impulses that have more than one contact with the European continent. Impetuous, majestic and capable, he writes songs like electric shocks to the ears, not failing to sprinkle some of that melody that saves the auditory system. His talent is unquestionable: wild is the propensity, professional is the ability to amalgamate the various shoots in an area that should not be one of comfort but of challenge.

Take Stay Low, for example, and you will be under the wild flames of the voice that like scrap iron will crush your resistance, while the musical structure takes us back to Belgium, the malignant one of the 90s. Almost Ebm-like shivers plunge into an amazing synth skeleton.

All compositions are worthy of investigation, forays, to experience the thrill of getting lost without reticence...

Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

19th February 2023

https://damienhearse.bandcamp.com/album/pro-life-death-camp

La mia Recensione: Damien Hearse - Pro Life Death Camp

Damien Hearse - Pro Life Death Camp

Avete voglia di divenire muscoli severi che spazzano via la sporcizia della retorica? Sì?

Bene.

Allora siete nelle note giuste, nel piacevole delirio di Mr. Damien Hearse, un pirata delle miscelazioni, un robot educato alla perseveranza, alunno meccanico, che sa portare il bisogno cadaverico gotico dentro i chip elettronici, con il suo Synth-Punk di chiara provenienza nord americana, ma poi è tutto una girandola di impulsi Post-Punk, Industrial e Goth che hanno più di un contatto con il continente europeo. Impetuoso, maestoso e capace, scrive canzoni come scariche elettriche sulle orecchie, non mancando di spruzzare un po’ di quella melodia che salva l’apparato uditivo. Il suo talento è indiscutibile: selvaggia è la propensione, professionale è la capacità di amalgamare i vari germogli in una zona che non deve essere di conforto bensì di sfida.

Prendete per esempio Stay Low e sarete sotto le fiamme selvatiche della voce che come ferraglia schiaccerà le vostre resistenze, mentre la struttura musicale ci riporta in Belgio, quello maligno degli anni ’90. Brividi quasi Ebm si tuffano dentro uno scheletro synth stupefacente.

Tutte le composizioni sono meritevoli di indagini, incursioni, per provare il brivido del perdersi senza reticenza…