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venerdì 21 aprile 2023

My Review: Married FM - Married FM

Married FM - Married FM


Music is in need of peace signs, of easing its nerves inside our days, to become a place where notes are a collective well-being again. Beth and Emily, two artists full of goodwill and quality, distributors of soft blankets, do this with their songs that are truly a beacon in the midst of the blackness. They point the way and not the direction: with them we are in the materialisation of dreams and good cheer. Using the characteristics of country wearing folk feathers and light but not silly pop, we find ourselves whistling, dancing with smiles and a zest for life. Because there's a There Ain't Nothing in each of us....


Alex Dematteis

Musicshockworld

Supino

 21st April 2023


https://marriedfm.bandcamp.com/album/married-fm






La mia Recensione: Married FM - Married FM

 Married FM - Married FM


La musica abbisogna di segnali di pace, di distendere i suoi nervi dentro le nostre giornate, per tornare a essere un luogo dove le note siano un benessere collettivo. Ci pensano Beth e Emily, due artiste piene di buona volontà e di qualità, distributrici di morbide coperte, con le loro canzoni che sono davvero un faro in mezzo al nero. Indicano il senso e non la direzione: con loro noi siamo nella  materializzazione dei sogni e del buonumore. Adoperando le caratteristiche del country che indossa piume di folk e di un pop leggero ma non stupido, ecco che ci ritroviamo a fischiettare, a ballare con i sorrisi e tanta voglia di vivere. Perché c’è una There Ain’t Nothing in ognuno di noi…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Supino

 21 Aprile 2023


https://marriedfm.bandcamp.com/album/married-fm






My Review: Matthew Logan Vasquez - As all Get Out

 Matthew Logan Vasquez - As All Get Out


How beautiful are the Americans who don't give a fuck about the present and keep the memory of their musical journey alive, even at the expense of success: they are to be loved, no matter what!

Take Texan Vasquez and delve deep into his sonic instincts: one travels, with extreme class, in the blue, in the sun, in warmth, in positivity, with passages that cross landscapes that are folk, country, blues, alternative, rock, always with the shrewdness of being able to respect the codes, the rules, where transgression is only a stupid aspect of freedom. The album teaches us to recognise that there is a great deal still to be written, without having to rely on the anxiety of progress. Eleven arrows, bookmarks, paths, drops of wisdom that grow within the heart of this delicate and respectful artist, who truly succeeds in moving with his rich simplicity...


Alex Dematteis

Musicshockworld

Supino

 21st April 2023


https://matthewloganvasquez.bandcamp.com/album/as-all-get-out






La mia Recensione: Matthew Logan Vasquez - As all Get Out

 Matthew Logan Vasquez - As all Get Out


Che belli che sono gli Americani che se ne fottono del presente e tengono viva la memoria del loro percorso musicale, anche a discapito del successo: sono da amare, a prescindere!

Si prenda il Texano Vasquez e si approfondisca bene il suo istinto sonoro: si viaggia, con estrema classe, nell’azzurro, nel sole, nel calore, nella positività, con passaggi che attraversano paesaggi che sono folk, country, blues, alternative, rock, sempre con l’accortezza di essere capaci di rispettare i codici, le regole, dove la trasgressione è solo uno stupido aspetto della libertà. L’album insegna a riconoscere che vi è un immenso da scrivere ancora, senza doversi affidare all’ansia del progresso. Undici frecce, segnalibri, sentieri, gocce di saggezza che crescono dentro il cuore di questo artista così delicato e rispettoso, che riesce davvero a emozionare con la sua ricca semplicità…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Supino

 21 Aprile 2023


https://matthewloganvasquez.bandcamp.com/album/as-all-get-out






venerdì 7 aprile 2023

La mia Recensione: Crooked Mouth -Between The Fool And The Magician

Crooked Mouth -Between The Fool And The Magician 


Che belle le anime che viaggiano per mettere le piccole pietre sotto le loro scarpe e grandi pensieri nei loro battiti.

Ian Campbell è una di quelle: preso il necessario, è partito dal suo Canada e se n’è andato in Lituania, a civilizzare i suoi desideri, per incontrare persone che potessero essere nuovi trasmettitori, nuovi laghi con pesci saltellanti e gioiosi dentro una nuova coscienza.

Ed ecco che il risultato è un album favoloso, pieno di oscillazioni folk, tinteggiato di ombre e storie per mille voci che si alzano in cielo.

Personaggi per un viaggio nel viaggio al fine di far nascere nell’ascoltatore emozioni in attesa e poi, lentamente, fuoriuscire. Stratagemmi, trucchi medievali forse, di sicuro si respira l’aria della spiritualità con la luce accesa: tutto è visibile oltre che udibile ed è necessario sottolineare come questo vapore si alzi dalle pianure per sfiorare la collina dei nostri pensieri, sospesi, a volte anche un po’ preoccupati, in quanto esiste sempre una quota di certezza che si certifica nell’aspettare fragori improvvisi…

Il clima autunnale permane per tutto il disco, e parrebbe di ascoltare una vicenda complessa, con un labirinto continuo nella mente del protagonista che si getta come un’eco all’interno dei nostri sentieri mentali.

Abbiamo la sensazione di sentire in certi momenti alcuni protagonisti del Neo-Folk fumare il calumet della pace, sotto coperte pregne di whiskey. 

Quote di immaginifica dolcezza circondano questi strumenti assemblati per far arrivare alle nuvole i loro bisogni di espandere i limiti in alto e tutto questo fa sì che nell’album ci sia una corsa verso una spiritualità che separi la mente dal corpo, perché il secondo non sa volare.

Ian è coraggioso, deciso, elegante, legato alla tradizione Folk americana, ma consapevole che il suo viaggio doveva portare all’acquisto di idee nuove e tutto ciò accade, non per magia bensì per la sua mente aperta. La magia invece la si sente e la si vede mentre le nove composizioni attraversano la nostra concentrazione, che rischia notevolmente di diventare adorazione. Il suono è caldo, i brividi sono quelli emotivi, e tiepido è l’amore che rimane sulla pelle dopo aver portato questo lavoro nel circondario dei nostri respiri. 


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

7 Aprile 2023


https://fiadh.bandcamp.com/album/between-the-fool-and-the-magician







My Review: Crooked Mouth -Between The Fool And The Magician

 Crooked Mouth -Between The Fool And The Magician 


How beautiful are the souls who travel to put small stones under their shoes and big thoughts in their beats.

Ian Campbell is one of those: he took what was necessary, left his Canada and went to Lithuania, to civilise his desires, to meet people who could be new transmitters, new lakes with jumping, joyful fish inside a new consciousness.

And the result is a fabulous album, full of folk oscillations, tinged with shadows and stories for a thousand voices that rise to the sky.

Characters for a voyage within a voyage to make emotions rise in the listener as they wait and then, slowly, emerge. Stratagems, medieval tricks perhaps, for sure we breathe the air of spirituality with the light on: everything is visible as well as audible and it is necessary to emphasise how this vapour rises from the plains to touch the hill of our thoughts, suspended, at times even a little worried, as there is always a quota of certainty that is certified in the expectation of sudden fragrances...

The autumnal atmosphere lingers throughout the record, and we seem to be listening to a complex affair, with a continuous labyrinth in the mind of the protagonist, which throws itself like an echo into our mental paths.

We have the sensation of hearing at certain moments some Neo-Folk protagonists smoking the pipe of peace, under whiskey-filled blankets. 

Quotas of imaginative sweetness surround these instruments assembled to make the clouds reach their need to expand their limits upwards, and all this makes for a race in the album towards a spirituality that separates the mind from the body, because the latter cannot fly.

Ian is brave, decisive, elegant, bound to the American Folk tradition, but aware that his journey had to lead to the acquisition of new ideas and this happens, not by magic but by his open mind. Instead, the magic can be heard and seen as the nine compositions pass through our concentration, which is in considerable danger of becoming adoration. The sound is warm, the chills are emotional, and tepid is the love that lingers on the skin after taking this work into the surrounds of our breaths.


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

7th April 2023


https://fiadh.bandcamp.com/album/between-the-fool-and-the-magician





giovedì 23 marzo 2023

La mia Recensione: Cheb Hazyn - A World Of Dreams And Suffering

 Cheb Hazyn - A World Of Dreams And Suffering


Il Marocco, questo gioiello ormai incompreso, ma ancora bellissimo, ha tra le sue braccia un artista straordinario, votato alla ricerca della realtà, senza fare sconti, scovando trame intense piene di zucchero nero, con la sua chitarra a tracciare il solco di una incantevole tristezza. Una Darkwave truccata, ma non in modo appariscente, lascia spazio al Post-Punk che in queste cinque tracce pare avulso dalla storia, e lo fa in modo prodigioso, tuffandosi nell’Alternative per nasconderne le radici, poi, una volta trovata la linea melodica giusta, strizza l’occhio allo Shoegaze quel tanto che basta per farlo avvicinare. Il cantato di Cheb è una pergamena intrisa di storie senza che l’identità rubi la scena, per defraudare la nostra cupidigia e rimanere in fase di shock. Composizioni come testimoni di un dolore che pare stagionato, in forma per scalpitare dentro le nostre falsi attitudini gotiche. Si respira la sensazione di un figlio prodigo che torna a mostrare la sua faccia: se la si guarda bene si incomincia a piangere, prima dolcemente, poi si arriva al tormento, senza fuga. Canzone dopo canzone si entra nel labirinto dove l’unica gioia possibile è rimanere appiccicati al basso e alla chitarra, che sono la coppia destinata a farci provare ebbrezza e un piacevole fastidio.

Poi, sorprendentemente, con il brano What Do You See, arriva una sfera elettronica come sirena inattesa, in attesa di noi ed è amore a prima vista…

Sarà molto difficile portargli via il podio come EP dell’anno. La posizione? Stupidi dettagli, qui siamo davanti al miracolo e il fatto che giunga dal continente Africano rende il tutto perfetto…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

23 Marzo 2023


https://thejudgementhallrecords.bandcamp.com/album/a-world-of-dreams-and-suffering






My Review: Cheb Hazyn - A World Of Dreams And Suffering

Cheb Hazyn - A World Of Dreams And Suffering


Morocco, this now misunderstood, but still beautiful jewel, has in its arms an extraordinary artist, devoted to the search for reality, without making concessions, unearthing intense textures full of black sugar, with his guitar tracing the furrow of an enchanting sadness. A Darkwave made up, but not in a flashy way, leaves room for Post-Punk, which in these five tracks seems detached from history, and does so in a prodigious way, diving into Alternative to hide its roots, then, once the right melodic line is found, winking at Shoegaze just enough to bring it closer. Cheb's singing is a parchment soaked in stories without identity stealing the show, to defraud our greed and remain in shock. Compositions as witnesses of a pain that seems seasoned, fit to paw inside our false gothic attitudes. One breathes in the feeling of a prodigal son who returns to show his face: if one looks closely one begins to weep, softly at first, then comes to torment, without escape. Song after song, one enters the labyrinth where the only possible joy is to cling to the bass and guitar, which are the pair destined to make us feel intoxication and a pleasant annoyance.

Then, surprisingly, with the track What Do You See, an electronic sphere arrives as an unexpected siren, waiting for us and it is love at first sight...

It will be very difficult to take the podium away from him as EP of the year. The position? Stupid details, here we are in front of a miracle and the fact that it comes from the African continent makes it perfect...


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

23rd March 2023


https://thejudgementhallrecords.bandcamp.com/album/a-world-of-dreams-and-suffering





domenica 19 marzo 2023

La mia Recensione: Caradoc - Scrolls of Arrkadia

 Caradoc - Scrolls of Arrkadia


Sia benedetta la Polonia: questo 2023 è così pieno di meraviglie che arrivano da quella nazione che non si può che rimanere basiti e contenti. 

Siamo davanti a un’opera intensa, pregna di sacralità e di lunghe peregrinazioni dentro il tempo che fu, quello poco abitato dagli uomini e soprattutto dal senso di paura e disagio che fertilizza ogni impeto verso un burrone dal quale guardare la propria esistenza in proiezione futura.

La band crea un mosaico, un cubo, dove il respiro si fa lento ma rovente, le suggestioni imprigionano e la fantasia nasce per farci morire, nel gioco di damigelle dalla bella faccia e dalle unghie affilate. È musica del ventre, con synth che escono dall’intestino per visitare il cuore, con stratagemmi illuminati da movimenti lenti che conferiscono al tutto il sapore di un giudizio inevitabile. Un Folk che si veste con un abito scuro, con in mano lo scettro di pietre gotiche per creare un ambiente in uno stato di scombussolamento continuo, dove ogni nota è un'orchestra accordata con l’occulto che si nasconde in questi brani, ma che non può nascondere il suo ghigno. Si vaga, ci si perde, i confini muoiono e il tempo è una lastra piena di sterpaglie grigie che prendendo in mano il pennello hanno un colore solo nella testa…

Se esiste una drammaticità che sul palco della vita può avere atomi senza fretta, quella la trovate in questo magnifico album…


Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
19 Marzo 2023




My Review: Caradoc - Scrolls of Arrkadia

 Caradoc - Scrolls of Arrkadia


Blessed be Poland: this 2023 is so full of wonders coming from that nation that one cannot but be astonished and delighted. 

We are in front of an intense work, full of sacredness and long wanderings inside the time that once was, the time scarcely inhabited by men and above all by the sense of fear and unease that fertilises every rush towards a ravine from which to look at one's existence in a future projection.

The band creates a mosaic, a cube, where breathing becomes slow but hot, suggestions imprison and fantasy is born to make us die, in the game of pretty-faced damsels with sharp nails. It is music of the belly, with synths coming out of the gut to visit the heart, with stratagems illuminated by slow movements that give it all the flavour of inevitable judgement. A Folk that dresses in a dark suit, holding a sceptre of gothic stones to create an ambience in a state of continuous disarray, where every note is an orchestra tuned to the occult that hides in these songs, but cannot hide its sneer. One wanders, one gets lost, boundaries die, and time is a slab full of grey undergrowth that when taking up the brush has only one colour in the head...

If there is a drama which on the stage of life can have unhurried atoms, then it’s found in this magnificent album...


Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
19 Marzo 2023






martedì 8 novembre 2022

La mia recensione: Nero Kane - Of Knowledge and Revelation

Nero Kane - Of Knowledge and Revelation

Spesso immagino l’anima del piccolo Archimede guardare il suo mondo, cercare scintille per vedere la sua mente ingegnarsi, per inventare qualcosa. Credo che oggi avremmo tutti bisogno del suo moto inarrestabile e della sua qualità creativa, della volontà di scoprire, di darsi da fare.

In questa mancanza si muove la mia tristezza che cammina fino a lande lontane dal mio sguardo, dove molto si crea ma poco si inventa.

Chi è che può darmi questa visione in modo perfetto?

Un soffio di vento tra la nebbia: Nero Kane, un folletto italiano ma che vive nelle pieghe misteriose di luoghi a cui non è permesso l’ingresso.

Come fai a considerare musica ciò che ti spalanca la coscienza e ti fa sudare dalla gioia tremante che nuota sulla tua pelle?

Ascolto come rapito questi passi da giorni, li guardo e capisco come l’arte arrivi dallo sguardo di Archimede: abbiamo un erede.

Potete sbizzarrirvi quanto volete, e anche con precisione, per classificare i generi musicali del qui presunto, per voi certamente tale, nuovo album.

Ma rimango con il mio convincimento: siamo davanti all’invincibile presenza di uno spirito che si è preso la responsabilità di aprire il cielo delle nostre sicurezze e di aggiungere nuove meraviglie.


I luoghi non hanno il nostro linguaggio, difficilmente possiamo intenderli, Nero Kane ha generosamente concesso alla sua bontà di farlo per noi, ed eccoci travolti, scoperchiati, immersi in codici antichi rivelati dalla sua scelta: come un pittore del mistero, ha dipinto sulla sua tela i segreti più antichi, traducendo attraverso la moderna proprietà del linguaggio, che al confronto mostra la mancanza di stile.

E l’artista inventore milanese ne esce vincitore, in grado di fare tutto perfettamente, coniugando mondi ed epoche lontane per darci una visione di insieme di assurda bellezza.


Torna la lentezza antica, il vento che bacia la pioggia e cerca i nostri occhi, tra i fulmini che entrano dentro dita mentre cercano la chitarra, la regina parlante, la comunicante eletta dalla Dea della bellezza, Afrodite.

Ci troviamo in un ascolto che scova i tesori della terra, musica che non usa i muscoli ma gli occhi, in un dialogo fitto con le dita e l’ipotesi di un volo che testimonia, verifica, contempla le nudità e gli inganni del tempo. Tutto conosce lentezza e metodo, uno studio futurista ordinato e abile nell’ampiezza dell’accoglienza. Esistono vette drammatiche, edifici mentali in fase di analisi, con la cura che viene proposta, utilizzata e che risolve. Musica da infarto celeste, confezionata per spalancare lo stupore e l’attenzione verso un clima interiore ideale.

Gli spiriti si vestono eleganti davanti a questa esibizione di classe: non sono abituati e paiono smarriti. Il folk si fa cosciente delle proprie nuove necessità e viene spinto con determinazione verso la carezza psichedelica più buia.

Fanno male, malissimo, le zone di controllo delle tensioni evocate e mostrate con saggezza: anche il buio trema e il boato scalda la cognizione perché siamo davanti a un flusso immenso di peculiarità studiate a tavolino, come una scienza esatta senza balbettamenti né esitazioni.

Ma non perdiamo tempo e mostriamo subito il contenuto di questo diadema.


Song by Song


1 Lady of Sorrow


Una chitarra si muove sospetta su un tappeto tenebroso della tastiera che copre il respiro, trasmettendo sentimenti glaciali e mistero a un brano che comprende il crooning di Nero Kane, che presenta la vita sotto la luna. Incomincia il pianeta visionario, le suggestioni che aprono perfettamente l’album. Ed è dark-folk imbevuto di particelle gotiche, lente, con attitudine ambient che rende eterea la modalità di sviluppo del concetto espresso.



2 Burn the Faith


Inizio che lascia il sospetto che la synthwave si impossessi del male, con la voce di Samantha Stella a ipnotizzare, con maestosa qualità, nel ventre della fede, i desideri e le passioni. Una processione funerea che invita alla riflessione di chi uccide per amore. La monotonia musicale conferisce credibilità e tremore continuo.


3 The Vale of Rest


Echi di Dead Can Dance penetrano il sospetto, poi il cantato di Nero fa schiantare ogni dubbio o sicurezza, per portarci verso i Death in June. Il fuoco scalda la calma e la brucia sempre con estrema lentezza, senza bisogno alcuno di far correre il ritmo. Ed è una preghiera sinistra, l’incontro di una poesia ferita che conduce poi alle due voci che si uniscono per rendere tutto spettrale.



4 The Pale Kingdom


L’arpeggio barocco sospende il tempo, Samantha canta come strega attratta dai volti, dando all’interpretazione vocale un labirinto glaciale che produce sospiri tremanti. L’album trova un brano che già lo rappresenta perfettamente con le modalità musicali unite verso il delirio tenebroso.



5 The End, the Beginning, the Eternal


Come cercare di sterminare gli incubi legati alla morte, nella canzone che esperimenta l’unione del tempo arrivando all’infinito. La magia beve ogni paura e regala la miseria dell’intenzione di essere eterni, e tutto si fa massiccio malgrado una splendida linea melodica.



6 Lacrimi și Sfinți


È un pellegrinaggio nella natura alla ricerca della verità, con l’organo che con pochi accordi si fa beffe di noi. I sogni si rompono e si vive la nudità dell’anima con particelle deathrock proprio grazie a quello strumento. Ma la musica è sul piano folk pregno di buio e fascinazioni verso la massa eterea che spinge a seguire i pianeti dell’universo. Un recitato che stringe il nostro pomo d’Adamo per farlo singhiozzare.



7 The River of Light


Dante cammina in uno dei suoi gironi, l’acqua culla sino all’arrivo della chitarra che ci fa compiere passi di danza con gli occhi chiusi, ipnotizzati, per portare ogni buio interiore verso la catarsi, necessaria. Sopor Aeternus mette il suo sorriso ancestrale e il respiro melmoso sulle dita di Nero Kane, che sviluppa una tensione densa di attrazione, sino all’ipnosi. Una lunga attesa si impossessa del nostro ascolto come elevazione di una coscienza totale.



8 Sola Gratia


Il teatro sperimentale sposta la sedia dal palco per fare entrare lo spirito di voci dalle sembianze Gregoriane. Ed è il terrore della paura, di Lovecraft, si sente l’incedere di una ricerca impietosa che porta alla coralità delle due voci, spietate per semplicità e capacità evocative. Tutto si fa minuscolo, minimalista, definitivo, disarmante per cupezza, ossessivo, liturgico. Il fuoco ora scoppietta dentro ossa intimorite e si giunge alla conclusione dell’album avendo toccato con mano la profondità del dolore e della contemplazione.


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

9 Novembre 2022


https://nerokane.bandcamp.com/album/of-knowledge-and-revelation


https://open.spotify.com/album/0YFJKXICbnnNkkklP93Let?si=p2Wpy-9MRfCkLzK3FXQfSg






My review: Nero Kane - Of Knowledge and Revelation

Nero Kane - Of Knowledge and Revelation

I often imagine the soul of little Archimedes looking at his world, searching for sparks to see his mind strive. I believe that today we would all need his unstoppable motion and creative quality, his willingness to discover, to get busy.

It is in this absence that my sadness wanders to moors far from my sight, where much is created but little is invented.

Who is it that can give me this vision perfectly?

A breath of wind through the fog: Nero Kane, an Italian elf who lives in the mysterious folds of places that are not allowed to enter.

How can you consider music what opens up your consciousness and makes you sweat with the trembling joy which swims on your skin?

I’ve been listening, as if enraptured, to these passages for days, I look at them and realise how art comes from the gaze of Archimedes: we have an heir.

You can indulge as much as you like, and even accurately, to classify the musical genres of this alleged, for you certainly such, new album.

But I remain with my conviction: we are before the invincible presence of a spirit that has taken the responsibility to open up the heavens of our certainties and to add new wonders.


Places have not our language, we can hardly understand them, Nero Kane has generously allowed his goodness to do it for us, and here we are overwhelmed, uncovered, immersed in ancient codes revealed by his choice: like a painter of mystery, he has depicted the oldest secrets on his canvas, translating them through modern property of language, which in comparison shows a lack of style.

And inventor artist from Milan comes out on top, able to do everything perfectly, combining distant worlds and epochs to give us an overall vision of absurd beauty.


The ancient slowness returns, with the wind kissing the rain and seeking our eyes, among the lightning that enters fingers as they search for the guitar, the talking queen, the communicant elected by the Goddess of beauty, Aphrodite.

We find ourselves in a listening that unearths the treasures of the earth, music that does not use the muscles but the eyes, in a close dialogue with the fingers and the hypothesis of a flight that witnesses, verifies, contemplates the nakedness and deceptions of time. Everything knows slowness and method, an orderly futurist study in the amplitude of reception. There are dramatic peaks, mental edifices during the analysis phase, with the care that is proposed, used and which is capable of providing a solution. Music of celestial infarction, packaged to open amazement and attention to an ideal inner climate.

Spirits dress elegantly before this classy performance: they are not used to it and seem lost. Folk becomes aware of its new needs and is pushed with determination towards the darkest psychedelic caress.

The control zones of the tensions evoked and wisely displayed hurt, very badly: even the darkness trembles and the roar warms the cognition because we are in front of an immense flow of peculiarities studied at the table, like an exact science without stuttering or hesitation.

But let's not waste time and immediately show the contents of this diadem.



Song by Song


1 Lady of Sorrow


A guitar moves suspiciously over a gloomy carpet of keyboards that cover the breath, conveying glacial feelings and mystery to a track that includes Nero Kane's crooning, presenting life under the moon. The visionary planet begins, through the suggestions opening the album perfectly. And it is dark-folk imbued with gothic, slow particles, with an ambient aptitude that renders ethereal the way the concept is expressed.



2 Burn the Faith


A beginning that leaves the suspicion of synthwave taking possession of evil, with Samantha Stella's voice which is able to hypnotize, with majestic quality, in the belly of faith, desires and passions. A funereal procession that stimulate reflection in those who kill for love. The musical monotony gives credibility and continuous tremor.


3 The Vale of Rest


Echoes of Dead Can Dance penetrate the suspense, then Nero's vocals crash any doubt or confidence, leading us towards Death in June. The fire warms calmness and always burns it with extreme slowness, without any need to rush the rhythm. And it is a sinister prayer, the meeting of a wounded poem that then leads to the two voices which unite to make everything ghostly.



4 The Pale Kingdom


The baroque arpeggio suspends time, Samantha sings as a witch attracted to faces, giving the vocal interpretation an icy labyrinth that produces trembling sighs. The album finds a track that already represents it perfectly with the musical modalities united towards tenebrous madness.



5 The End, the Beginning, the Eternal


How to try to exterminate death-related nightmares, in the song that experiences the union of time reaching infinity. Magic drinks away all fear and gives the misery of the intention to be eternal, and everything becomes massive despite a splendid melodic line.



6 Lacrimi și Sfinți


It is a pilgrimage into nature in search of truth, with the organ mocking us with a few chords. Dreams are broken and the nakedness of the soul is experienced with deathrock particles thanks to that very instrument. But the music is on the plane of folk filled with darkness and fascinations towards the ethereal mass that drives one to follow the planets of the universe. A recitative that clutches our Adam's apple to make it sob.



7 The River of Light


Dante walks in one of his circles, the water cradles until the arrival of the guitar that makes us perform dance steps with our eyes closed, hypnotised, to bring every inner darkness towards the catharsis that is necessary. Sopor Aeternus places an ancestral smile and a muddy breath on the fingers of Nero Kane, who develops a tension filled with attraction, to the point of hypnosis. A long wait takes possession of our listening as elevation of a total consciousness.



8 Sola Gratia


Experimental theatre moves the chair from the stage to let in the spirit of Gregorian-sounding voices. And it is the terror of fear, of Lovecraft, one can hear the progress of a pitiless search that leads to the chorus of the two voices, merciless in their simplicity and evocative capacity. Everything becomes minuscule, minimalist, definitive, disarming in its gloom, obsessive, liturgical. The fire now crackles within frightened bones, and we reach the album's conclusion having touched the depths of pain and contemplation.


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

9th November 2022


https://nerokane.bandcamp.com/album/of-knowledge-and-revelation

https://open.spotify.com/album/0YFJKXICbnnNkkklP93Let?si=p2Wpy-9MRfCkLzK3FXQfSg







La mia Recensione: Midas Fall - Cold Waves Divide Us

  Midas Fall - Cold Waves Divide Us La corsia dell’eleganza ha nei sogni uno spazio ragguardevole, un pullulare di frammenti integri che app...