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martedì 21 marzo 2023

My Review: Systeme Paradoxe - Histoires Ordinaires

Systeme Paradoxe - Histoires Ordinaires


The world heats up while souls cool down, and in this play of forces something has to intervene, to bring this silent struggle to a halt. The Parisian duo Systeme Paradoxe does this very well, with songs that know how to use shrewdness, tension, dilating and compressing reflections on waves full of icy Coldwave drops, to witness dialogue that has become stale and ineffective. Harsh notes, swinging rhythms and the voice that becomes a shiver that throws flames inside the hardened crystals of our thinking, a boiling of feelings that scream in a low voice.

In a few but impeccable minutes: their class protects and frustrates our absent mental flow, offering miles of quality. Their lyrics and music are a slap in the face, elegant and disturbing, a making clear of our decline, with tears flowing out of our footsteps. The two of them, during Rouge, become a Kurosawa film, slow and abysmal, crushing the mind towards a mental thread of awareness, with electronics accompanying an artistic attitude devoted to decadence, the day after the end...

The most mysterious Kraftwerk appears during Zero Zero, an articulate mass, where the reading of Holy Scripture is confined within the recitative of a voice metabolised in the clearest sadness.

All the compositions seem to overlook and end in a landslide: all subtly subtle, but with the knowledge that no smile will be offered...


Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
21st March 2023






La mia Recensione: Systeme Paradoxe - Histoires Ordinaires

 Systeme Paradoxe - Histoires Ordinaires


Il mondo si surriscalda mentre le anime si raffreddano, e in questo gioco di forze qualcosa deve intervenire, per far scemare questa lotta silenziosa. Lo fa benissimo il duo Parigino Systeme Paradoxe, con canzoni che sanno adoperare accortezza, tensione, dilatando e comprimendo le riflessioni su onde piene di gelide gocce Coldwave, per testimoniare il dialogo che si è fatto stantio e inefficace. Note grevi, ritmi che oscillano e la voce che diventa un brivido che lancia fiamme dentro i cristalli induriti del nostro pensare, una ebollizione di sentimenti che urlano a bassa voce.

Sono pochi ma impeccabili minuti: la loro classe protegge e frustra il nostro flusso mentale assente, offrendo chilometri di qualità. I loro testi e la loro musica sono uno schiaffo, elegante e conturbante, un rendere chiaro il nostro declino, con le lacrime che escono fuori dai nostri passi. I due, durante Rouge, diventano un film di Kurosawa, lenti e abissali, schiacciando la mente verso un filo mentale che si accende di consapevolezza, con l’elettronica che accompagna un atteggiamento artistico votato alla decadenza, il giorno dopo la fine…

I Kraftwerk più misteriosi appaiono durante Zero Zero, una messa articolata, dove la lettura della Sacra Scrittura è confinata dentro il recitativo di una voce metabolizzata nella tristezza più limpida.

Tutte le composizioni sembrano affacciarsi per finire in uno smottamento: tutto raffinatamente sottile, ma con la consapevolezza che nessun sorriso sarà offerto…


Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
21 Marzo 2023






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