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martedì 21 febbraio 2023

La mia Recensione: Unwed Sailor - Mute the Charm

 Unwed Sailor - Mute the Charm


Una folgore sul capo del vecchio scriba arriva da Seattle, grazie alla divina bellezza incontrollabile della band di Johnathon Ford, la farfalla che accarezza il Post-Rock, il Pop, lo Shoegaze, l’Alternative, il Post-Punk, ma soprattutto la zona concreta del paradiso terrestre. 

Che sapore ha la musica degli Unwed Sailor? Quello di una fragola vigorosa, non acerba bensì matura al punto giusto per essere masticata. Che gioia insostenibile l’ascolto di queste nove tracce, perché si sogna con gli occhi aperti e si trovano armonie che ci afferrano per le orecchie, portandoci appunto in quella parte specifica del cielo che è la meta di ogni anima dalla faccia pulita. Titolo irridente, e quindi spettacolare, perché tutto fanno queste canzoni tranne disattivare il fascino. Direi esattamente l’opposto, dandogli una mano enorme per espandersi e trovare accoglienza all’interno degli ascolti che conducono la fantasia a fare l’amore con i sogni, nella danza della soddisfazione più pura e incantevole.

Le note musicali qui sono cerbiatti che corrono, masticano erba fresca e si muovono con eleganza dentro terreni fertili di frutti prelibati del suolo terrestre. E come una fiaba distribuiscono ruoli e competenze: sentire questa grazia conduce alla commozione per via di melodie in perpetua espansione, come una residenza che non fa altro che cambiare i connotati. 

Ford (che è stato bassista con i Pedro the Lion) e compagni con questo ultimo lavoro hanno regalato l’idea di un affresco che non può conoscere l’invecchiamento, perché accarezza dolcemente il bisogno di una musica atta a sospendere il nero, a verniciare le stelle di una luce continua. Non servono le voci a queste composizioni, in quanto gli strumenti dicono già tutto, in un vocabolario colmo di evoluzioni.


Tra i pregi, i meriti, le infinite corsie di bellezze di cui è pregno l’album, la principale e più evidente è il buon gusto di spaziare mantenendo lo stile, il timbro di una ricerca che dia alle canzoni aria limpida, con i giochi melodici/ritmici che garantiscono sempre nuovi slanci.


Le chitarre scavano le nuvole, il basso gioca con i venti e la batteria scherza con i lampi: come un film muto andato perso e quindi fortunato a non essere coinvolto nel marasma del cinema moderno pieno di dialoghi inutili, ecco che la visione di questa pellicola degli americani è un meraviglioso appiglio per godere dell’unicità, e nei nove episodi potrete trovarne diverse, all’insegna di un valore enorme, che vi aspetta, perché le fragole si possono mangiare a qualsiasi ora della giornata…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

21 Febbraio 2023


https://unwedsailor.bandcamp.com/album/mute-the-charm





My Review: Unwed Sailor - Mute the Charm

 Unwed Sailor - Mute the Charm


A thunderbolt on the old scribe's head comes from Seattle, thanks to the divine uncontrollable beauty of Johnathon Ford's band, the butterfly that caresses Post-Rock, Pop, Shoegaze, Alternative, Post-Punk, but above all the concrete zone of heaven on earth. 

What does the music of Unwed Sailor taste like? That of a vigorous strawberry, not unripe but ripe enough to be chewed. What an unbearable joy it is to listen to these nine tracks, as one dreams with open eyes and finds harmonies that grab us by the ears, taking us precisely to that specific part of heaven that is the destination of every clean-faced soul. Irrelevant title, and therefore spectacular, because everything these songs do is to turn off the charm. I would say exactly the opposite, giving it an enormous hand to expand and find a home within the listenings that lead the imagination to make love to dreams, in the dance of the purest and most enchanting satisfaction.

The musical notes here are fawns running, chewing on fresh grass and moving elegantly through fertile soils of the earth's delicious fruits. And like a fairy tale they distribute roles and skills: hearing this grace leads to emotion through perpetually expanding melodies, like a residence that does nothing but change connotations. 

Ford (who was a bass player with Pedro the Lion) and co. with this latest work have given the idea of a fresco that cannot know ageing, because it gently caresses the need for music that suspends the blackness, that paints the stars with a continuous light. There is no need for voices in these compositions, as the instruments already say it all, in a vocabulary full of evolutions.


Among the qualities, the merits, the infinite lanes of beauty with which the album is imbued, the main and most evident is the good taste of ranging while maintaining the style, the timbre of a search that gives the songs a clear air, with the melodic/rhythmic games that always guarantee new impulses.


The guitars dig the clouds, the bass plays with the winds and the drums play with the lightning: like a silent film lost and therefore lucky not to be caught up in the welter of modern cinema full of useless dialogue, watching this film by the Americans is a wonderful way to enjoy uniqueness, and in the nine episodes you can find several of them, at enormous value, waiting for you, because strawberries can be eaten at any time of the day…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

21st February 2023


https://unwedsailor.bandcamp.com/album/mute-the-charm




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