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sabato 3 settembre 2022

La mia Recensione: Hey Calamity - On The Run

 La mia Recensione:


Hey Calamity - On The Run


La cattiva notizia è che il tempo vola. La buona notizia è che sei il pilota.
(Michael Althsuler)


Millenni di vita con un orologio invisibile che scorre segretamente dentro la nostra storia: con una corsa estrema, da sempre cerchiamo di sconfiggerlo, di farlo almeno arrestare per un po’. In ogni essere umano il sogno è quello e la resa è l’intenzione stessa.

Dalla terra che sembra mantenere questo sogno con più audacia (la generosa Australia) arriva un uomo che, con chitarre e parole elettriche, cerca di tenere la luce accesa del sole nel bel mezzo delle tenebre e per farlo scrive una canzone come un temporale estivo, un fulmine melodico che ci circonda.

Si può precipitare nel tempo come nel cielo, avendo un’onda sonora potente e al contempo gentile che ci guida nello scorrere di quelle lancette, con le vicende vissute, nel tentativo di portare la gioia dentro il cuore, dando alla mente ossigeno e bolle di sogno.

Dave Thomas, con la sua creatura Hey Calamity, torna pochi giorni dopo la pubblicazione di Bleeding Heart, con la capacità di dare allo Shoegaze la sua storica propensione alla forza ma riuscendo, con pennellate sublimi e angeliche, a farci entrare nei confini del Dreampop, con un lavoro del suo basso che sembra uscire dal Post-Punk inglese della metà degli anni ’80.

Sono canzoni come questa che danno il respiro, la forza, per poter correre nei territori delle vicende umane avendo la sensazione che il calore del sole possa essere il nostro maggiore beneficio.

E allora ecco che le chitarre sono esercizi virali, potenti, mastodontici, nei quali la voce vellutata del cantante australiano flirta con passione e fermezza dentro un testo che parrebbe lasciare l’amaro in bocca, ma Dave agisce con onestà nel corso della sua osservazione.

On The Run ci riporta agli anni ’90, con l’approccio psichedelico dei Catherine Wheel e la caparbietà dei Chapterhouse, nella foresta magmatica e sensuale di vapori che cercano una spugna per essere assorbiti: siate generosi nell’ascolto, in modo da cogliere la sua freschezza e vitalità.

In conclusione: il rischio che si corre con On The Run è quello di comprendere meglio la realtà svegliando i sogni, per poterli sedare, perché alla fine Dave ci insegna che la vita va vissuta e con una canzone come questa possiamo trovare motivazione e forza, in un delirio di bellezza che ci consegnerà sorrisi da spendere…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

4 Settembre 2022


https://heycalamity.bandcamp.com/track/on-the-run-2


https://open.spotify.com/track/6dTROXoZpILOIEUAx8SFuG?si=WFHCrPHzTOue45WRQs4Lnw




My Review: Hey Calamity - On The Run

 My Review:


Hey Calamity - On The Run


The bad news is that time flies. The good news is that you're the pilot.
(Michael Althsuler)


Thousands years of life with an invisible clock secretly running inside our history: with an extreme race, we have always tried to defeat it, to make it at least stop for a while. In every human being, the dream is that and the surrender is the intention itself.

From the land that seems to hold this dream most audaciously (generous Australia) comes a man who, with guitars and electric words, tries to keep the sunlight burning in the midst of darkness, and to do so he writes a song which is like a summer storm, a melodic lightning bolt that surrounds us.

One can plummet across time as well as across the sky, having a powerful yet gentle sound wave that guides us through the passing of those hands, with the events experienced, in an attempt to bring joy into the heart, giving the mind oxygen and dream bubbles.

Dave Thomas, with his creature Hey Calamity, returns just a few days after the release of Bleeding Heart, with the ability to give Shoegaze its historical propensity for strength but managing, with sublime and angelic brushstrokes, to bring us into the confines of Dreampop, with his bass work that seems to come out of mid-80s British Post-Punk.

It is songs like this that give us the breath, the strength, to be able to run through the territories of human affairs with the feeling that the warmth of the sun can be our greatest benefit.

And so the guitars become viral, powerful, huge exercises in which the Australian singer's velvety voice flirts with passion and firmness within lyrics that seem to leave a bitter taste in the mouth, but Dave acts with honesty in the course of his observation.

On The Run takes us back to the 90s, with the psychedelic approach of Catherine Wheel and the stubbornness of Chapterhouse, in the magmatic and sensual forest of vapours that seek a sponge to be absorbed: please be generous in your listening, so as to grasp its freshness and vitality.

In conclusion: the risk one takes with On The Run is to better understand reality by waking up dreams, in order to sedate them, because in the end Dave teaches us that life must be lived and with a song like this we can find motivation and strength, in a frenzy of beauty that will give us smiles to spend…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

4th September 2022


https://heycalamity.bandcamp.com/track/on-the-run-2


https://open.spotify.com/track/6dTROXoZpILOIEUAx8SFuG?si=WFHCrPHzTOue45WRQs4Lnw







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