La mia Recensione
Calliope - Wuthering Wednesday
Voli da fare ve ne sono molti: con ansia, gioia, preoccupazione, predisposizione, amarezza e mille altri sentimenti e condotti cerebrali che rendono tutto questo un range dalle dimensioni enormi.
Si va in Abruzzo, in provincia dell’Aquila, per sentire il fragore pulsante di una delicatezza sopraffina uscire da una composizione che sembra testimoniare la bellezza di quella terra spesso ferita ma non umiliata.
Da Pescina, la ragazza abruzzese porta il mondo in quella stanza dolce che è la sua musica, per poi ripartire e mostrare una sottile propensione ad un viaggio intenzionale, partendo dalla scelta di un cantato in inglese per connetterlo ad una modalità espressiva che ben poco ha di italiano.
Una voce educata, seduttiva, un’aquila reale (non poteva essere diversamente vista la località dove vive) in grado di far volare in movimenti sicuri, dove la velocità e la direzione della sua impostazione tecnica fanno del suo registro un incanto che apre le mani in un applauso scrosciante.
Calliope crea una storia dove la distanza, il dolore, il desiderio convogliano in un luogo pronto a divenire la raccolta di una muta espressione in avanzamento. Si assapora il profumo di un cammino, di un viaggio negli elettrodi del cuore che si incamminano verso un senso di non possesso sino ad una bugia che raggela.
La musica consta di una apertura che da nebulosa esce di casa tramite un pianoforte che cammina sul petto. Poi lei prende la sua voce e tutto diviene emozione verace. Il connubio tra la linea vocale e quella musicale è un insieme di zolle educate, che consentono di esaltare un volo che precipita nel testo.
Tutto ciò che è tenerezza sale su nel cielo, la scorribanda del pianoforte diventa un delizioso compagno di viaggio e le note sembrano scie nelle quali il nostro battito si addolcisce.
Con un arrangiamento leggero, essenziale e che dà al brano un senso notevole di completezza, con l’uso dell’elettronica minimalista fatta di accorgimenti atti a gonfiare il volume dei battiti in modo raffinato, il brano è un’aquila in un momento di pace in grado di parlare il linguaggio della rivelazione del proprio volo.
Tre minuti e trentadue secondi di puro incanto.
Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
6 Maggio 2022