The Endoscope - Twin Spark (Official Version)
La bellezza struggente di un cataclisma sonoro arriva, dopo un anno, nella sua forma perfetta, a prendere a calci le stelle in un avamposto sconosciuto, con un'attitudine deflagrante.
Chi governa questa meteorite è una formazione italiana di istanza ad Amsterdam, capace di una scrittura apocalittica, con petali nervosi addensati in un fruscio che circonda l’orecchio e la mente, con un basso criminale (istruito all’omicidio), insieme a una chitarra pelvica (sinistra, maleodorante e perfetta), per seminare tensioni cicliche, con il supporto di un drumming curvo, sincopato, elettrico, magnetico e beatamente pesante.
Ed è danza fraudolenta, con generi musicali diversi chiamati a trovare un solstizio morale e gravitazionale, per schierare, in una tesa parata, connessioni multiple al fine di affiancarsi all’incanto quasi funesto.
Il testo, lancinante e consequenziale al vapore in estasi della musica, invita a separarsi dai sentimenti e a non dimenticare ciò che con gli anni si è dimostrato, in un matrimonio lirico di notevole spessore, grazie anche a un cantato che fissa perfettamente il significato mediante una modalità di impatto impressionante.
Una scia di danni planetari sembrano esplodere da questa corsa, dove l’affanno non si presenta, mentre, invece, una diabolica e oscura sicurezza si palesa nei solchi di questo diamante che, con lo spirito post-punk dei primi Killing Joke e le terrificanti traiettorie magnetiche del basso che ci ricorda Steve Hanley dei Fall, rende possibile l’unione con il tipico fervore noise-pop, distribuendo magneti psichedelici in abbondante quantità.
Secca, rigida, Twin Spark è capace di divenire un loop lunare, nascondendo la luce per farci sentire il profumo di una tenebra in attesa di farci rabbrividire di paura.
Le orbite raggiunte dal brano sono quelle di un luogo dove l’inchino, l’abbraccio e il grazie sudato si cibano a vicenda, per portare il Vecchio Scriba ad affermare che questo è il singolo dell’anno del 2024.
Ora non resta che cedere alla dipendenza di ripetuti ascolti, alla tentazione di scrivere domande nel petto vibrante e di abbandonare ogni perplessità: questo gioiello merita l’invasione d’amore…