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martedì 16 luglio 2024

La mia Recensione: Chokeberry - Afterglow


 

Chokeberry - Afterglow


Si dovrebbe, prima o poi, fare un viaggio e visitare San Francisco di notte, piazzare dei radar nei suoi movimenti collinari e intravedere, tra la nebbia, i coriandoli magici e potenti del terzetto che con questa nuova canzone raccoglie eredità pesanti, cavandosela alla grande: un nubifragio di colori, di suoni, di variazioni su una struttura che tende a essere accomodante senza rinunciare alla forza. Una manipolazione estasiante di sospiri shoegaze e tensioni grunge, rese ubbidienti e funzionali ad abbracciare la fantasia, la curiosità e una sperimentazione leggera, sino a culminare nel territorio della dipendenza, per via di una dolcezza regalata da un cantato paradisiaco. Il rock che compatta chitarra voce e basso qui mostra la capacità di spaziare tra le possibilità, di collegarsi a distorsioni e riverberi che solo in apparenza paiono provenire dalla metà degli anni Novanta. Aggiungono, in modo inesorabile, una ricerca sonora che dipinge le pareti sino a terminare in modo quasi acustico per completare un range davvero impressionante di soluzioni. Mentre all’inizio la semplicità sembra la carta vincente, con il passare dei secondi tutta una serie di immissioni stimola l’ascoltatore a scegliere uno strumento, una parte, credendo di vincere la sfida. Però è inutile: è proprio l’insieme dell’evoluzione a certificare il successo di questo brano, un maremoto tra i sogni ed energetiche e energiche movenze che rendono Afterglow un esempio e uno stimolo. Accattivante, sensuale, sognante, libera le tossine all’interno di un abito mentale che consente di fruire di queste sollecitazioni colme di sfere emotive, in una gabbia che, sganciando il suono, lo mette a disposizione di sentimenti che non mancano di rivelarsi.

Se vogliamo vedere le stelle mentre cercano il cibo, ecco, basta scendere nei movimenti di questa gemma e aprirsi in un sorriso: a volte bastano quattro minuti per saziarsi in vigorosa bellezza…


Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
16 Luglio 2024

My Review: Chokeberry - Afterglow


 Chokeberry - Afterglow


One should, sooner or later, take a trip and visit San Francisco at night, put some radar on its hilly movements and catch a glimpse, amidst the fog, of the magical and powerful confetti of the trio who, with this new song, pick up heavy legacies, doing great: a cloudburst of colours, sounds, variations on a structure that tends to be accommodating without renouncing strength. A rapturous manipulation of shoegaze sighs and grunge tensions, made obedient and functional to embrace imagination, curiosity and light experimentation, culminating in the territory of addiction, due to a sweetness given by a heavenly singing. The rock that compacts guitar, voice and bass here shows the ability to range between possibilities, to connect with distortions and reverberations that only seem to come from the mid-1990s.  


They add, inexorably, a sound research that paints the walls to an almost acoustic end to complete a truly impressive range of solutions. While at first simplicity seems the trump card, as the seconds go by a whole series of entries stimulates the listener to choose an instrument, a part, believing he is winning the challenge. But it is useless: it is the whole of the evolution that certifies the success of this track, a tidal wave of dreams and energetic, energetic movements that make Afterglow an example and a stimulus.   Captivating, sensual, dreamy, it releases toxins within a mental garment that allows one to enjoy these solicitations filled with emotional spheres, in a cage that, by releasing sound, makes it available to feelings that do not fail to reveal themselves.

If we want to see the stars looking for food, all we have to do is descend into the movements of this gem and open up in a smile: sometimes four minutes are enough to be sated in vigorous beauty…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

16th July 2024


https://chokecherry4ever.bandcamp.com/track/afterglow

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