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venerdì 2 giugno 2023

La mia Recensione: Psychoformalina - Ludzie Wschodu (Siekiera cover)

Psychoformalina - Ludzie Wschodu (Siekiera cover)



La formazione Polacca è andata in palestra e ha messo su massa muscolare, rovistando tra i rifiuti di una ipotetica fabbrica, che ha saputo trasformare nel luogo di allenamento fisico. Ed ecco che questo singolo ci ricorda l’importanza dei Siekiera, che con il loro Post-Punk militare fecero molto per la scena sociale e musicale del loro paese. Era il 1986. Questa cover rispetta lo spirito del brano e ne aumenta la rudezza, la rende inattaccabile. Le due chitarre sono un complotto del male che ci sbatte in faccia i suoi dardi. Le voci, raddoppiate, conferiscono maggiore dinamicità e suggestione, con il drumming figlio legittimo dei Killing Joke. La tensione è palpabile e per tutta la canzone si ha proprio l’idea di essere in una zona scomoda del pensiero. Inebriante e tossica, questo mantra turberà le persone colme di serenità e visti i tempi si presume che saranno poche…

Congratulazioni!


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

2 Giugno 2023


https://psychoformalina.bandcamp.com/track/ludzie-wschodu-siekiera-cover



mercoledì 19 aprile 2023

La mia Recensione: Wieze Fabryk - Doskonaly świat

 Wieze Fabryk - Doskonaly świat


Ancora Polonia, ennesima dimostrazione di potenza unita a una grazia pelvica che distrugge i sogni, finalmente!

L'album è un passaggio nevrotico nel Post-Punk di matrice tedesca, con l’evidente capacità di rendere il tutto un grido strutturato, a partire dalle chitarre piene di fango sino alla voce che sentenzia con le sue vibranti corde rese secche dal vento dell’orrore. Oscuro, terrifico, maestoso, si insinua sotto la pelle e ci fa divenire sudditi rassegnati alla sua prepotente bellezza: i ragazzi polacchi hanno fatto centro nel cuore del vecchio scriba…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Supino

19 Aprile 2023


https://hasiokrecords.bandcamp.com/album/wie-e-fabryk-doskona-y-wiat








La mia Recensione: KORUS - Prostracja

 KORUS - Prostracja


Un meteorite nato sopra il cielo Polacco sta precipitando sul cuore: fredda per via di un corpo pitturato di Coldwave, grigia per via di un Post-Punk sidereo, la canzone ipnotizza e scavalca il tempo, disegna una traiettoria che ingolfa il respiro e con la sua evidente propensione a oscurare il sole si deposita con il suo cantato, che diventa presto concitato, unito a rullate di batteria secche e alla chitarra sbarazzina di antiche memorie Darkwave. Un pugno che ci fa ammalare ma anche danzare, giustamente, in totale mancanza di equilibrio…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Supino

19 Aprile 2023


https://pegaz111.bandcamp.com/album/prostracja








sabato 15 aprile 2023

La mia Recensione: Blogie Milczenie - Przykro mi

 Blogie Milczenie - Przykro mi


Un duo Polacco supera la soglia della pigrizia e si getta nella creazione di pillole in grado di specificare il territorio e il pensiero, testando l’umore e l’attitudine. Il risultato, ben evidente, si posiziona nelle quattro tracce: lo spazio diventa sconfinato, ma colmo di migrazioni gotiche confezionate sapientemente, con cura, all’interno di uno schema Post-Punk che allarga le braccia per accogliere pietanze succulente di Coldwave ammaestrata al travestitismo. In questo contesto Podowidoki illumina in modo perfetto ogni idea attratta dal buio: spazia e raccoglie con la sua chitarra che pare una scopa telecomandata. Le altre tre composizioni spesso guardano all’Inghilterra dei Cure di Seventeen Seconds (Aniol Stróz su tutte, pur allargando il suo raggio di azione, ma bastano quelle chitarre a convincerci), però sono solo attimi, piccole e magnifiche rappresaglie dispettose. Godetevi queste sorsate dell’Est, perché vi è sempre bisogno di un freddo non eccessivo…


Alex Dematteis

Musicschockworld

Salford

15 Aprile 2023


https://blogiemilczenie.bandcamp.com/album/przykro-mi







lunedì 10 aprile 2023

La mia Recensione: Heathermint - Honeypearl

 Heathermint - Honeypearl


Il vecchio scriba va pazzo per la Polonia in questo periodo e ancora una volta mette gli occhi su una band che conosce molto bene. Anime gentili ed effervescenti, capaci di produrre la benzina dello spirito attraverso cibi macrobiotici pieni di liquidi Shoegaze e Indie Rock, che consentono loro di creare una canzone piena di luce e angelica armonia, robusta e tenera al contempo. L’ingresso è dato da una chitarra scivolosa, poi quella ritmica lascia spazio, dopo pochi istanti, a quella solista, in grado di divenire un abbraccio, sino a quando il cantato, in pieno stile Shoegaze degli anni Novanta (ma con più luce al suo interno), completa l'architettura di questo viaggio al limite della psichedelia più acerba. Bentornati e come sempre Grazie di cuore…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

10 Aprile 2023


https://heathermint.bandcamp.com/track/honeypearl




domenica 19 marzo 2023

La mia Recensione: Caradoc - Scrolls of Arrkadia

 Caradoc - Scrolls of Arrkadia


Sia benedetta la Polonia: questo 2023 è così pieno di meraviglie che arrivano da quella nazione che non si può che rimanere basiti e contenti. 

Siamo davanti a un’opera intensa, pregna di sacralità e di lunghe peregrinazioni dentro il tempo che fu, quello poco abitato dagli uomini e soprattutto dal senso di paura e disagio che fertilizza ogni impeto verso un burrone dal quale guardare la propria esistenza in proiezione futura.

La band crea un mosaico, un cubo, dove il respiro si fa lento ma rovente, le suggestioni imprigionano e la fantasia nasce per farci morire, nel gioco di damigelle dalla bella faccia e dalle unghie affilate. È musica del ventre, con synth che escono dall’intestino per visitare il cuore, con stratagemmi illuminati da movimenti lenti che conferiscono al tutto il sapore di un giudizio inevitabile. Un Folk che si veste con un abito scuro, con in mano lo scettro di pietre gotiche per creare un ambiente in uno stato di scombussolamento continuo, dove ogni nota è un'orchestra accordata con l’occulto che si nasconde in questi brani, ma che non può nascondere il suo ghigno. Si vaga, ci si perde, i confini muoiono e il tempo è una lastra piena di sterpaglie grigie che prendendo in mano il pennello hanno un colore solo nella testa…

Se esiste una drammaticità che sul palco della vita può avere atomi senza fretta, quella la trovate in questo magnifico album…


Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
19 Marzo 2023




lunedì 30 gennaio 2023

La mia Recensione: ROZMAZANI - Hard Times

 ROZMAZANI - Hard Times 


Meraviglia.

Il vecchio scriba potrebbe aver già finito con questa parola, sintetica e vera. Ma la tentazione di spiegare è troppo forte e allora apprestiamoci a una visita del secondo album di un duo che ha dato dimostrazione di idee, qualità e classe davvero con doti eccelse, facendo del binomio qualità-quantità un atto inconfutabile.

È la Polonia, così poco sotto i riflettori degli addetti ai lavori e del grande pubblico, la sede di provenienza di queste quattordici tracce, il manifesto di una indipendenza artistica preziosa ed essenziale, da portare dentro di sé senza titubanze. Il raggio di azione prevede massicce dosi di elettronica (si va dalla Minimal, alla Techno, alla Rave più stilizzata), senza far mancare attraverso l'uso di chitarre ammaestrate al sogno una presenza Alternative che non fa altro che dare il bacio finale a un'opera immensa, che ci porta dentro i sentimenti della coppia.

Ewa Baran e  Wojciech Szczygłowski - Woy242 /W242 (il suo nome artistico) sono il baricentro, l'epicentro e il terremoto musicale di una propensione dinamica verso ritmi e suoni che scuotono, conducono alla dispersione dei sensi neutralizzando ogni opposizione mediante la magia del loro involucro creativo, che esperimenta, frulla e rilascia tossine radioattive di bellezza infinita. Ci si sposta in continuazione, in luoghi e momenti storici, con un impegno di affermazione di idee per mezzo di fotografie sensoriali ed emotive che risultano essere punk come atteggiamento, una estromissione di chilometri di vita in un album che consegna al mondo tutta la dovuta rabbia che qui diviene sintetica, ma non per questo meno vera. Un disco ribelle che insegna quante forme di alienazione e concitate esigenze di uscire dal guscio di una esistenza soffocata dall'anonimato esistano e vadano considerate.

Avvolgente, trascinante, un capitolo della bellezza vi attende per essere custodito per sempre nella vostra sapiente accoglienza. Uno dei migliori  lavori degli ultimi anni non può conoscere l'indifferenza...


Song by Song


1 - Hard Times

Uno dei due brani che hanno anticipato l'uscita dell'album e che gli dà il titolo è il responsabile dell'apertura ed è clamoroso per la sottile atmosfera che permea la struttura musicale, tra techno melodica e ambient che ipnotizzano. In esso la voce di Ewa Baran è il mezzo per farla divenire una perfetta sacerdotessa cyber.


2 - Zamykam Oczy

Il secondo pezzo, già proposto dalla band, che vede Ewa cantare nella sua lingua madre, è l'avamposto su cui presto la musica si appoggerà, per miscelare perfettamente l'elettronica al respiro sintetico. Maestosa esibizione di come il sentire prevalga sulla modalità di espressione, perché siamo davanti a un setaccio che lascia beat e giri di basso che sono anch'essi parole, non per definire ma per stimolare i sensi.


3 - L.O.V.E

Come si danza con i ROZMAZANI? Con echi Darkwave dati da chitarre con la patente di immagini ottenuta con il massimo del punteggio a disposizione in quanto misurata e non esibizionista, la techno educata che arriva come onda attiva e che ci trasporta in ritmi perfettamente sincopati.


4 - Bezgłos

Tricky, i Massive Attack e compagnia bella guardano incuriositi questo magazzino sonoro che è Bezgłos, diamante radioattivo e sensuale, notturno con liquami psichedelici che rendono la luce un chip trip hop dentro una base Ambient di grande suggestione.


5 - Jeziora Nieskończone

Si torna a ballare, con una voce che graffia in un quasi crooning seducente e misterioso, mentre la musica, minimalista ma assassina, è rarefatta all'interno di un hangar in cui ipotetici giovani si uniscono ad adulti per una traccia che profuma di abbraccio elettronico.


6 - Unspoken Words

Cabaret Voltaire, D.A.F., Pankow, Cat Rapes Dog, sono in fila ammaliati: come portare gli anni ’70 nelle decadi successive in 255 secondi. Ossessioni, loop, rallentamenti sonori, visioni e parole attaccate alla presenza emotiva da una parte e alla sconnessione mentale dall'altra, che come risultato danno un brano epilettico straordinario.


7 - NINe Days Of Falling

La dolcezza elettronica: altro che musica fredda! Fatevi un giro in questo arbusto, in questo sentiero di montagna notturno, tra rintocchi di piano come mantra e la cruda nudità di una struttura di armonie che rendono tossico il piacere dell'ascolto. Si spazia con l'odore di Synthwave che si affaccia, sembra andarsene ma poi rimane, facendo sì che la canzone sia uno strumentale poderoso.


8 - Elementos Der Terror (Testiculo Cover)

Il delirio deve essere sottile per non stancare: questa è la sensazione che ci avvolge, nel gioco di voci raddoppiate, inserti synth e campionamenti che rendono il tutto fresco e in grado di veicolare suggestioni continue. Ewa e Woy242 /W242 incantano e la parte musicale, verso la fine, rivela una improvvisa sorpresa, un cambio di ritmo e modalità musicale per dare l'ulteriore dimostrazione dell'ampiezza delle loro idee.


9 Brylanty

Ed è il trip hop che ha trovato il futuro, una nuova forma, senza rinnegare il suo passato. Ma non finisce qui: il senso della coralità e della unidirezionalità passa anche attraverso le due voci unite, come la danza di un serpente che inocula il suo splendido veleno.


10 - Oddalenie

La luce entra nel buio, nelle note gravide di tagli, di una drum machine ipnotica e lastre di suoni compattati per separare la leggerezza da ciò che è inutile. Il tutto pare cancerogeno, malato e quindi perfetto, uno spavento lento che secondo dopo secondo ci porta in dono uno svenimento sensoriale.


11 - Ciężar

L'inizio è un parallelepipedo sonoro suggestivo, una maligna camminata con il cantato che sembra la recita di una donna che abbandona il palco, il synth è in zona Kraftwerk a penetrare la melodia come un gabbiano che vola a quote basse, tra colline e umori pregni di tristezza. 


12 - Thoughts speak to you

Brian Eno e Jean-Michelle Jarre abitano la nuvola della canzone nei primi secondi e poi il treno prende un pò di velocità, rimanendo dalle parti degli anni ’80, con la voce che gioca tra il crooning con il registro basso e quello alto, per poi incontrare un ritornello che ci ricorda la Divina Marlene Dietrich. Estasi e malinconia che ci regalano una danza tra sensi sbigottiti, per una nuova gemma di questo duo inarrestabile per creatività e qualità.


13 - Szklana P

Una pozza di petrolio in mezzo a una scarica elettrica: ecco il penultimo brano che ci porta la techno che esorcizza il passato, per beats e stratagemmi che lanciano la band nel futuro, in un cabaret post-moderno di grande efficacia.


14 - Ostatni Taniec

Si finisce ballando ancora, come robot dell'Europa dell'Est, nuovi soldati ribelli, che mettono in fila il potere e lo puniscono con una marcia che lo accerchia e sconfigge. Se l'ipnosi serve a cancellare ogni opposizione, allora Ostatni Taniec è perfetta. Si sogna in un film in cui il futuro è fatto di synth velenosi e grassi, di stop and go, di bagliori feroci senza necessitare di fragori. 


Un album perfetto, potente, capace di erodere il banale, per un futuro che è a portata di robotici passi di danza...

Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

31 Gennaio 2023

L'album esce il due di Febbraio

https://diffusereality.bandcamp.com/album/rozmazani-hard-times-phy125




La mia Recensione: Midas Fall - Cold Waves Divide Us

  Midas Fall - Cold Waves Divide Us La corsia dell’eleganza ha nei sogni uno spazio ragguardevole, un pullulare di frammenti integri che app...