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domenica 6 marzo 2022

My review: The Maitlands - Live in Salford, March 2022

My review


The Maitlands live in Salford

5 March 2022


Every city has its own delays to deal with, because there are traumas and difficulties to pay attention to.

Manchester is no exception.

And about an aspect of music interest and sharing, the issue increases given its importance.

Life goes on and music comes back to show its face, its muscles, its passion, its ardour, its need, its pride, its need to legitimise itself.

Among them are The Maitlands, a splendid reality that does not want excessive visibility, nor does it seek approval whatever: it exists for the pleasure of it, without ambitions or exaggerated dreams.

Their joy lies in writing songs and playing whenever possible.

At a time when the line-up is changing, some of the new members were not in time to play with the band tonight.

In a four-piece line-up, but with a sound that seemed to be the product of more musicians, they showed all their class with a nine-song set at the Eagle Inn on the Salford/Manchester border, playing in front of an attentive and amused audience.

Having appeared as a Special Guest for a couple of songs at Academy 3 in August 2020, Heavy Salad guitarist Rob Glennie is now a permanent member of The Maitlands and his contribution strengthens the sound of the quartet, whose set shook, moved and led attendees to an articulate thought, given the depth of Carl's lyrics.

The three members of the line-up, Carl L. Ingram, Saul Padraig Gerrard and Matt Byrne, for their part, were totally at ease and able to express their talent, having found in Rob the best ally.

A perfect setlist that combined singles and lesser known songs with extreme fluidity and the ability to keep the tension and beauty of their compositions constant.

Mention must be made of the opener "Dead Slow", which after 4 years seems even fresher and able to show the band's endless musical roots, and of the always clamorous "When it Rains, it Pours", an atomic ride which, thanks to Matt's granitic bass, Rob's twisted and sensual guitar and Saul's acid drumming, allows Carl's singing to bring out his powerful and catchy melodic line.

All the songs demonstrate their total disregard for the need of other bands to feel part of a hypothetical Manchester music scene.

They wisely go in a different direction, drawing from the globe and different decades to make their music something compact and not morbidly tied to the Mancunian city.

That’s the sort of concerts that brings good cheer, a predisposition towards unquestionable artistic skill and joy, because their ability to be on stage is a robust smile capable of taking root in the heart.

Welcome back!


Alex Dematteis 

Musicshockworld 

Salford

March 6th, 2022





La mia recensione: The Maitlands - Live in Salford March 2022

 La mia recensione


The Maitlands live in Salford

5 Marzo 2022


Ogni città ha le sue lentezze da gestire, perché vi sono traumi e difficoltà cui prestare attenzioni.

Quella di Manchester non fa eccezione.

E su un aspetto di interesse e condivisione della musica la problematica aumenta vista la sua importanza.

La vita continua e la musica torna a mostrare il suo viso, i suoi muscoli, i suoi impeti, l’ardore, il bisogno, la fierezza, la necessità di legittimarsi.

Tra questi vi sono The Maitlands, una splendida realtà che non desidera eccessiva visibilità, né cerca consensi a prescindere: esiste per il piacere di farlo, senza velleità o sogni esagerati.

La loro gioia sta nello scrivere canzoni e suonare quando è possibile.

In un momento nel quale la line-up sta mutando, alcuni dei nuovi membri non hanno fatto in tempo a suonare con la band stasera.

In una formazione a quattro, ma con un suono che sembrava essere il frutto di più musicisti, hanno dimostrato tutta la loro classe con un set di nove canzoni all’Eagle Inn, al confine tra Salford e Manchester, suonando per una platea di persone attente e divertite.

Dopo aver partecipato come Special Guest per un paio di canzoni all’Accademy 3 nell’agosto del 2020, Rob Glennie, chitarrista dei Heavy Salad, fa ormai parte in pianta stabile dei Maitlands ed il suo contributo irrobustisce il suono del quartetto che nel loro set ha scosso, emozionato e condotto i partecipanti ad un pensiero articolato, visto lo spessore dei testi di Carl.

I tre componenti della formazione, Carl L. Ingram, Saul  Padraig Gerrard e Matt Byrne, da parte loro, sono totalmente a loro agio e capaci di esprimere il loro talento avendo trovato in Rob il migliore alleato.

Una scaletta perfetta che ha saputo unire i singoli e canzoni meno note con estrema fluidità e capacità di tenere costante la tensione e la bellezza delle loro composizioni.

Citazione d’obbligo per la opener “Dead Slow”, che dopo 4 anni sembra ancora più fresca e capace di mostrare le infinite radici musicali della band, e per la sempre clamorosa “When it Rains, it Pours”, cavalcata atomica che grazie al basso granitico di Matt, alla chitarra sghemba e sensuale di Rob e al drumming acido di Saul permette al cantato di Carl di esibire la sua linea melodica potente e accattivante.

Tutte le canzoni palesano il totale disinteresse della band verso il bisogno che invece dimostrano altri gruppi nei confronti del sentirsi parte di una ipotetica scena musicale di Manchester.

Loro, saggiamente, vanno in una diversa direzione, pescando nel globo terrestre e in decadi diverse per fare della loro musica qualcosa di compatto e non legato in modo morboso alla città Mancuniana.

Sono concerti come questi che portano buonumore, la predisposizione all’accoglienza verso abilità artistiche indiscutibili e la gioia, perché la loro capacità di stare sul palco è un sorriso robusto che sa come mettere le radici nel cuore.

Bentornati!


Alex Dematteis 

Musicshockworld 

Salford

6 Marzo 2022




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