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lunedì 1 luglio 2024

La mia Recensione: Boulder Fields - With All the Other Ghosts




Boulder Fields - With All the Other Ghosts


Anche i musicisti hanno un pedigree e spesso è la base di una serie di sicurezze che avvolgono l’ascoltatore togliendo paure e incertezze. Quello dello scozzese Cam Fraser è impressionante, una meravigliosa cavalcata nei territori di ciò che è difficile da definire ma di cui, facilmente, ci si ritrova a godere con grande semplicità. È proprio quest’ultima che circonda, definisce e trasporta l’esperienza della sua musica verso una forma di rilassatezza davvero notevole. Siamo nella zona di un indie folk accogliente, gentile, educato, abile nell’approcciarsi anche ad altri generi quasi di nascosto, con classe e gentilezza. Si trovano, quindi, disseminate lungo le undici farfalle piene di onde sensuali e talvolta lievemente malinconiche, tracce di lo-fi, di un folk che pare graffiarsi con miscele rock, ma sempre sottovoce. Il fuoriclasse di Edimburgo si fa affiancare da musicisti che riescono a esaltare la minimalistica ondata di canzoni per far sembrare il tutto il frutto di una band con migliaia di anni di attività alle spalle, quando invece si tratta di un esordio, almeno con questo nome. Il Vecchio Scriba sottolinea come il mondo paia attraversato da questi paesaggi, da questi protagonisti di storie che ti incollano in una riflessione accomodante e profonda. Molto accade con pinte di birra, tavoli affollati, sguardi lunghi, le mani che afferrano le zolle di terra dei parchi e la sensazione netta che gli strumenti traducano le oscillazioni di queste esperienze di vita. Tutto profuma di permanenza nel reale, senza tentazioni ma assumendosi la responsabilità di dare dignità agli accadimenti. Cam sussurra, canta con la voce matura sfiorata da magneti magici, con la capacità di modularla con grande tecnica, usando bene i cori, mai invadenti, mentre il pianoforte, il mandolino, la chitarra acustica e l’organo sono i condottieri di strategici flussi pieni di calori, bersaglieri dalle piume colorate che fanno la loro splendida figura sia nelle storie cittadine sia quando gli spazi offrono la gioia della natura. Il basso acustico è uno stupore continuo, come le spazzole della batteria, che sembrano pilotare le ondulazioni verso l’applauso delle nuvole.

Caldo, fisico, metafisico, emblematico, essenziale, l’album offre panoramiche mentali, visive, in un affollato collettivo di sentimenti in costante ebollizione, dove il sale lo getta proprio Cam con la sua esperienza maturata in tutti questi anni, nei quali ha trafficato con la sua vecchia band The Cateran, supportando nel 1989 i Nirvana nel Regno Unito. Ma nessun caos, nessun disagio da rovesciare nelle nostre orecchie, bensì messaggi portati da piccioni educati alla pazienza, allo storytelling più sensuale che si possa immaginare…

Non ci sono canzoni da preferire, ma un insieme di fascinazioni da conservare sotto la pelle aspra della nostra realtà: se cercate una solida collaborazione con il benessere, questo lavoro vi renderà davvero contenti…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

1 Luglio 2024


https://boulderfields.bandcamp.com/album/with-all-the-other-ghosts



 

My Review: Boulder Fields - With All the Other Ghosts



Boulder Fields - With All the Other Ghosts


Even musicians have a pedigree and it is often the basis of a series of certainties that envelop the listener, removing fears and uncertainties. The Scottish Cam Fraser's is impressive, a wonderful ride into the territories of what is difficult to define but easy to enjoy. It is the latter that surrounds, defines and transports the experience of his music towards a truly remarkable form of relaxation. We are in the zone of a cosy, gentle, polite indie folk, adept at approaching even other genres almost surreptitiously, with class and kindness. One finds, therefore, scattered along the eleven butterflies full of sensual and sometimes slightly melancholic waves, traces of lo-fi, of a folk that seems to scratch itself with rock mixtures, but always in a whisper. 


The Edinburgh star is joined by musicians who manage to enhance the minimalist wave of songs to make the whole thing sound like the work of a band with thousands of years behind it, when in fact it is a debut, at least under that name. The Old Scribe emphasises how the world seems to be criss-crossed by these landscapes, by these protagonists of stories that glue you into an accommodating and profound reflection. Much happens with pints of beer, crowded tables, long gazes, hands grasping clods of earth in the parks and the distinct feeling that the instruments translate the oscillations of these life experiences. Everything smells of permanence in real life, without temptation but taking responsibility for giving dignity to the happenings. 


Cam whispers, sings with a mature voice touched by magic magnets, with the ability to modulate it with great technique, using the choruses well, never intrusive, while the piano, mandolin, acoustic guitar and organ are the conductors of strategic flows full of warmth, soldiers with coloured feathers that make their splendid figure both in city stories and when the spaces offer the joy of nature. The acoustic bass is a constant amazement, as are the brushes of the drums, which seem to drive the undulations towards the applause of the clouds.


Warm, physical, metaphysical, emblematic, essential, the album offers mental, visual panoramas, in a crowded collective of feelings in constant boiling, where Cam himself throws salt in with his experience gained over all these years, in which he trafficked with his old band The Cateran, supporting Nirvana in the UK in 1989. But no chaos, no discomfort to pour into our ears, but rather messages carried by pigeons educated in patience, in the most sensual storytelling imaginable...

There are no songs to be preferred, but a set of fascinations to be preserved under the harsh skin of our reality: if you are looking for a solid partnership with well-being, this work will make you very happy indeed...

   Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

1st July 2024



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