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mercoledì 26 ottobre 2022

La mia Recensione: Hey Calamity - Desperation



Hey Calamity - Desperation


Trovare la giovinezza con il passare degli anni, in età adulta, è un atto meraviglioso, sublime, raro. Riuscire a creare entusiasmi, entrare in nuove zone pratiche ed emotive, ritrovarsi a fare ciò che normalmente si inizia a fare quando si è adolescenti è davvero sensazionale.

Pubblicare un album di esordio quando la carriera di molti artisti finisce proprio in quel periodo comunica speranza, non è mai troppo tardi per debuttare.

Ce lo dimostra Dave Thomas con il suo progetto Hey Calamity: dodici atti di presenza, un affacciarsi con la pubblicazione di un lavoro che, oltre a testimoniare ciò che ho appena affermato, rivela grandi qualità nella scrittura. Una notevole sensibilità sgorga in queste tracce che l’artista dell’Australia del sud ha performato in totale e completa libertà.

Un insieme di fasci di luce che contengono al loro interno una  delicatezza straordinaria attraverso testi che rivelano maturità e propensione elevata alla riflessione.

Dave ha la voce leggera, un batuffolo di cotone che entra nella dimensione di musiche che la contemplano e accolgono per riuscire a darci l’impressione di note nate per lei.

Tutto si muove motivato da chitarre e da un basso di grande fattura per formare un ascolto che profuma di delicatezza, sebbene siano presenti anche episodi robusti.

Rimane però tutto un abbraccio che ci fortifica e ci rende fortunati.

Uscire nella giungla del mercato discografico in età adulta può essere un rischio: Dave vince la scommessa grazie al suo entusiasmo e alla sua voglia di impastare ciò che gli preme esprimere, per un esordio nel quale esistono canzoni che catturano sin dal primo ascolto. L’unico appunto che lo scriba si permette di fare è che troppe canzoni sono uscite prima del disco, ma questo non toglie nulla alla validità di composizioni che seducono per qualità e valore. Ci sarebbe anche da scrivere un gran complimento: l’abilità del musicista australiano, molto rara in questi giorni, di non cadere nel cliché del genere musicale, ma di saper spaziare dando davvero dimostrazione di grandi abilità e cultura musicale.

La provenienza da decadi precedenti, più che da delle canzoni, si sente in certe modalità con le quali vengono suonati gli strumenti in piccole parti, mettendo in luce una grandissima peculiarità che conquista immediatamente. 

Ovviamente vi sono presenze Shoegaze e Dreampop che rendono le tracce magiche e potenti, donando fasci di luminose emozioni, riflessioni e una stanza interiore dove appoggiare la coscienza nella fase della maturità.

Da uomo adulto e capace, Thomas conosce l’equilibrio e la saggezza, è misurato ma pieno di ardore: si sente la sua passione, non si gioca la vita con questo album ma lo mette a disposizione come una torta da mangiare insieme, in piena generosità.

Canzoni che sono piene di slanci, di poesia che sa essere sonica ed eccentrica, sorprendente, con tratti gioiosi che ne facilitano la masticazione: Dave conosce lo scettro, comanda le nostre emozioni nel pericardio di un cuore sempre più bisognoso di bellezza. Lo fa con saggezza: sa essere polivalente, suona gli strumenti che gli consentono fantasia ed elasticità, mantenendo la propria rotta visiva e sonora, con l’innata propensione a fare del suono un rabdomante. Infatti troviamo stupore, sorprese, un senso di continuità che benefica e conforta.

Con l’attitudine pop che meraviglia in certi episodi, insieme alla volontà di saper rallentare i ritmi conferendo alle tracce mistero e atomi di accoglienza in espansione. Definirlo un album Shoegaze è scorretto proprio per le variabili contenute e proposte, ma sicuramente sa navigare in quei confini anche se si sente la volontà di essere un battitore libero che vive con curiosità, uno scienziato di un laboratorio che vuole scoprire nuove formule, riuscendoci. Il tutto sorretto da quell’entusiasmo che lo contagia, si riversa nei nostri ascolti contribuendo a rendere la nostra pelle una corsia fertile di frutti prelibati.

Un esordio valido che allo scriba fa affermare che il meglio deve ancora arrivare ed è una convinzione che all’autore Australiano deve infondere soddisfazione e coraggio, perché partire da un disco simile è cosa buona e molto valida…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Saldford

26th October 2022


https://heycalamity.bandcamp.com/album/desperation






mercoledì 14 settembre 2022

My Review: Hey Calamity - Ocean In Between Us

My Review:


Hey Calamity - Ocean In Between Us


Since time immemorial, human beings have almost desperately led themselves towards a search for contact that eradicates loneliness in the first instance. Then love comes along to improve and change the meaning of everything. And distances can be shortened by compacting desire and reality.

Inevitable considerations when you listen to the flagrant and moving new composition by Hey Calamity, a project by Dave Thomas who produces songs as if he were fishing for pearls without a moment's rest. We find ourselves inside the fluidity of guitars elegantly married to melody without sacrificing power: Ocean In Between Us is a praise of contact, presence, bringing one fertile hand inside another, with dreamy vocals as the words touch lightly our heart to cradle it. 

The magnificent final instrumental part is really able to make us fly over the ocean, so that we can get closer to those we love. 

In a few minutes, loneliness is imprisoned, undermined by a reality that peacefully blesses existence.

To do so Hey Calamity welds the whole musical experience with a cloud of notes flying over the water, with colorful confetti to cheer up the oxygen, with shoegaze crackles that feel like an embrace, a powerful drumming which lifts the legs for a dreamy dance, a poignant melody that makes the beats weepy and capable of giving thanks.

A song that brings sunbeams into our dreams, into our dull daily acts, for a strength that this listening can make real.

Another gem which will fill your hearts because Dave, as a sound gentleman, cares for us all to make existence a cradle that opens confidently to the world.


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

15th September 2022


The song will be available on 16th September 2022





La mia Recensione: Hey Calamity - Ocean In Between Us

Hey Calamity - Ocean In Between Us


Da sempre gli esseri umani conducono quasi disperatamente se stessi verso la ricerca di un contatto che debelli in prima istanza la solitudine. Poi sopraggiunge l’amore a migliorare e a cambiare il senso di tutto. E le distanze possono essere accorciate compattando desiderio e realtà.

Considerazioni inevitabili ascoltando la flagrante e toccante nuova composizione di Hey Calamity, progetto di Dave Thomas che sforna canzoni come se pescasse perle senza un attimo di sosta. Ci troviamo dentro la fluidità di chitarre sposate elegantemente alla melodia senza rinunciare alla potenza: Ocean In Between Us è un osannare il contatto, la presenza, portare una mano fertile dentro un’altra, con un cantato sognante mentre le parole sfiorano il cuore per cullarlo. 

La spettacolare parte strumentale finale è davvero capace di farci volare sull’oceano per poter avvicinarci a chi amiamo. 

In pochi minuti la solitudine viene imprigionata, scalzata da una realtà che benedice serenamente l’esistenza.

Per farlo Hey Calamity salda tutta l’esperienza musicale con una nuvola di note che sorvola l’acqua, con coriandoli colorati per rallegrare l’ossigeno, con crepitìi Shoegaze che sembrano un abbraccio, un drumming potente che solleva le gambe per una danza sognante, una struggente melodia che rende i battiti piangenti e capaci di ringraziare.

Una canzone che porta raggi solari nei nostri sogni, nei nostri spenti atti quotidiani, per una forza che l’ascolto sa rendere reale.

Un’altra gemma che farcirà i vostri cuori perché Dave, da gentiluomo sonoro, si prende cura di tutti noi per rendere l’esistenza una culla che si apre con fiducia al mondo.


Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
15 Settembre 2022

Il singolo sarà disponibile Venerdì 16 Settembre 2022





sabato 3 settembre 2022

La mia Recensione: Hey Calamity - On The Run

 La mia Recensione:


Hey Calamity - On The Run


La cattiva notizia è che il tempo vola. La buona notizia è che sei il pilota.
(Michael Althsuler)


Millenni di vita con un orologio invisibile che scorre segretamente dentro la nostra storia: con una corsa estrema, da sempre cerchiamo di sconfiggerlo, di farlo almeno arrestare per un po’. In ogni essere umano il sogno è quello e la resa è l’intenzione stessa.

Dalla terra che sembra mantenere questo sogno con più audacia (la generosa Australia) arriva un uomo che, con chitarre e parole elettriche, cerca di tenere la luce accesa del sole nel bel mezzo delle tenebre e per farlo scrive una canzone come un temporale estivo, un fulmine melodico che ci circonda.

Si può precipitare nel tempo come nel cielo, avendo un’onda sonora potente e al contempo gentile che ci guida nello scorrere di quelle lancette, con le vicende vissute, nel tentativo di portare la gioia dentro il cuore, dando alla mente ossigeno e bolle di sogno.

Dave Thomas, con la sua creatura Hey Calamity, torna pochi giorni dopo la pubblicazione di Bleeding Heart, con la capacità di dare allo Shoegaze la sua storica propensione alla forza ma riuscendo, con pennellate sublimi e angeliche, a farci entrare nei confini del Dreampop, con un lavoro del suo basso che sembra uscire dal Post-Punk inglese della metà degli anni ’80.

Sono canzoni come questa che danno il respiro, la forza, per poter correre nei territori delle vicende umane avendo la sensazione che il calore del sole possa essere il nostro maggiore beneficio.

E allora ecco che le chitarre sono esercizi virali, potenti, mastodontici, nei quali la voce vellutata del cantante australiano flirta con passione e fermezza dentro un testo che parrebbe lasciare l’amaro in bocca, ma Dave agisce con onestà nel corso della sua osservazione.

On The Run ci riporta agli anni ’90, con l’approccio psichedelico dei Catherine Wheel e la caparbietà dei Chapterhouse, nella foresta magmatica e sensuale di vapori che cercano una spugna per essere assorbiti: siate generosi nell’ascolto, in modo da cogliere la sua freschezza e vitalità.

In conclusione: il rischio che si corre con On The Run è quello di comprendere meglio la realtà svegliando i sogni, per poterli sedare, perché alla fine Dave ci insegna che la vita va vissuta e con una canzone come questa possiamo trovare motivazione e forza, in un delirio di bellezza che ci consegnerà sorrisi da spendere…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

4 Settembre 2022


https://heycalamity.bandcamp.com/track/on-the-run-2


https://open.spotify.com/track/6dTROXoZpILOIEUAx8SFuG?si=WFHCrPHzTOue45WRQs4Lnw




My Review: Hey Calamity - On The Run

 My Review:


Hey Calamity - On The Run


The bad news is that time flies. The good news is that you're the pilot.
(Michael Althsuler)


Thousands years of life with an invisible clock secretly running inside our history: with an extreme race, we have always tried to defeat it, to make it at least stop for a while. In every human being, the dream is that and the surrender is the intention itself.

From the land that seems to hold this dream most audaciously (generous Australia) comes a man who, with guitars and electric words, tries to keep the sunlight burning in the midst of darkness, and to do so he writes a song which is like a summer storm, a melodic lightning bolt that surrounds us.

One can plummet across time as well as across the sky, having a powerful yet gentle sound wave that guides us through the passing of those hands, with the events experienced, in an attempt to bring joy into the heart, giving the mind oxygen and dream bubbles.

Dave Thomas, with his creature Hey Calamity, returns just a few days after the release of Bleeding Heart, with the ability to give Shoegaze its historical propensity for strength but managing, with sublime and angelic brushstrokes, to bring us into the confines of Dreampop, with his bass work that seems to come out of mid-80s British Post-Punk.

It is songs like this that give us the breath, the strength, to be able to run through the territories of human affairs with the feeling that the warmth of the sun can be our greatest benefit.

And so the guitars become viral, powerful, huge exercises in which the Australian singer's velvety voice flirts with passion and firmness within lyrics that seem to leave a bitter taste in the mouth, but Dave acts with honesty in the course of his observation.

On The Run takes us back to the 90s, with the psychedelic approach of Catherine Wheel and the stubbornness of Chapterhouse, in the magmatic and sensual forest of vapours that seek a sponge to be absorbed: please be generous in your listening, so as to grasp its freshness and vitality.

In conclusion: the risk one takes with On The Run is to better understand reality by waking up dreams, in order to sedate them, because in the end Dave teaches us that life must be lived and with a song like this we can find motivation and strength, in a frenzy of beauty that will give us smiles to spend…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

4th September 2022


https://heycalamity.bandcamp.com/track/on-the-run-2


https://open.spotify.com/track/6dTROXoZpILOIEUAx8SFuG?si=WFHCrPHzTOue45WRQs4Lnw







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