Скубут - Na kryshe
Sia benedetto Mikhail Shlepin, perché ciò che produce è sempre motivo di una assoluta e fragorosa necessità di ascolti ripetuti.
Sarà il suo modo di conferire alla musica una sacralità oltraggiosa e sghemba, il suo sfidare i cliché entrando dentro di loro mediante la voce che comanda l’inferno con fare mistico, ma alla fine ogni sua traccia è un colpo di vento gelido nella nostra mente.
Parliamo di Na kryshe.
L'introduzione è vapore acqueo mentre prepara la frustata ritmica che arriva, con la chitarra attivata per trasformarsi in bolle di acqua sporca di malvagità gestibile ma che preme sul nostro respiro: deliziosa, irresistibile, innegabile.
Una cantilena a doppia velocità parte dalle strade diurne ed entra in quelle notturne per visitare l’inquietudine attraverso le sei corde con l’antiruggine, mentre i synth aprono i ghiacci. La voce? Quella è capace di sotterrare il più potente dei demoni perché non puoi strozzarla, non puoi fuggire dal suo fascino. Ed è contorsione, legame pelvico, per questa esibizione di classe che rende la Darkwave figlia legittima del Post-Punk, qui in grande stato di forma, sapendo anche far pensare a come la Coldwave non rimanga di certo tagliata fuori. Quello che è certo è cosa crea questo ascolto: la perdizione, la malinconia improvvisa e una gioia malata, che ci porta verso un libro pieno di foglie pronto ad essere letto mentre si volteggia sopra Vienna, con Mikhail e i suoi maglioni elettrici per poter prendere una piacevole scossa…
Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
1 Giugno 2023
https://skubut.bandcamp.com/track/na-kryshe
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