lunedì 20 febbraio 2023

La mia Recensione: Saline Grace - The Whispering Woods

 

Saline Grace - The Whispering Woods


Un viaggio senza vento, pioggia, sabbia e grandine non può mostrare il vero volto dei luoghi.

Quando poi la musica ce li porta negli occhi, allora possiamo affermare di sentirne perlomeno la realtà, di farne parte.

I tedeschi Saline Grace, con il loro quarto album, fanno esattamente questo, suscitando lo stupore scomposto del vecchio scriba: canzoni come mappe, come rilievi morfologici, come storie che fisicizzano paesaggi ed esseri umani, dando ad essi poteri enormi, sorprendenti, in un movimento che arricchisce il valore inestimabile degli elementi sonori e non solo.

Colmo di atmosfere fluttuanti, magiche, come una fotografia che prende vita e scende dalla carta per farci da Cicerone dentro le vicende umane, questo lavoro esalta le doti indiscutibili di una band votata alla descrizione, alla condivisione di segreti sempre in grado di misurare gli aspetti più profondi del vivere. È un percorso fatto di riferimenti culturali densi, di dilatazioni del pensiero dentro l’effervescenza della magia delicata di composizioni che fanno dell’arte musicale la regina dell’immaginazione ma anche della concretezza.

La band Berlinese, guidata dalla voce baritonale di Ricardo Hoffmann, pare una orchestra infinita di lampi, saette, brividi di rugiada sulla pelle del cuore, un insieme di strumenti musicali prestati dalla musica classica per poter dare alla melodia una sensazione psichedelica all’interno di un folk strutturato al fine di divenire un film intimo proiettato nel salotto della propria mente. Le zone cupe e gotiche di questo lavoro nulla hanno a che vedere con l’esagerazione sensoriale di quelle che sono le caratteristiche specifiche di quei generi musicali, ma ne dimostrano in modo migliore l’esistenza nel cammino umano.

Tra un folk mascherato da brillantini col sorriso triste e la ricchezza dell’immaginario di un Nick Cave uscito da una terapia analitica, l’album accorpa diversi metodi stilistici per approdare alla cima di una collina: ciò che si vede è una sapiente predisposizione alle sfumature, alle descrizioni dei moti del pensiero circoscritto all’interno di un fremito che viene posizionato sul palco della perfezione.


Ed eccola la lentezza, così dimenticata e abbandonata colpevolmente dagli uomini (e che diventa grazie alla band tedesca il punto di riferimento per circostanziare il loro progetto artistico), far vivere il tutto in questo atteggiamento volto a prendersi del tempo, e questa è la condizione primaria per sottolineare la grandezza di questo lavoro. 

Si sogna, si piange, si coccola il cuore, mentre le canzoni scrivono un solco emotivo senza confine se non tonnellate di consapevolezze, oscillando tra le foglie che spostandosi rivelano la verità dell’esistenza. Un disco che scuote, benedice, rivela, agita la fragilità per poterla consolare e quietare con un lungo e tenero abbraccio.


Tutto sembra nascere da boschi, cantine, rifugi e dalla carta vetrata di pensieri che cercano una storia da raccontare: The Whispering Woods è un viaggio in gondola in tutto questo, tra l’impossibile, il caos e la disciplina che si incontrano, stabiliscono un patto per una sana convivenza, finendo per sbalordire tutti i nostri sensi…


Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
20 Febbraio 2023




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