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domenica 20 febbraio 2022

La mia Recensione: Andrea Chimenti/Gianni Maroccolo - L’immagine di te

 La mia recensione 


Andrea Chimenti / Gianni Maroccolo - L’immagine di te


“Le prigioni offrono una bellissima vista; finché si possono vedere dall'esterno... si sa che non si è dentro.”

FRANÇOIS VILLON


Ci sono semi incoraggianti che cercano di illuminare un Paese sconfitto da anni nella corsa alla dimostrazione che la solidarietà supera anche l’ostacolo degli sbagli e delle colpe.

Arriva quindi un progetto del Ministero della Giustizia che offre la possibilità al popolo carcerario di esprimere ciò che ritiene utile per far sapere a chi vive una vita diversa, lontana da mura difficili.

Esiste un progetto che è diventato un album e che è preceduto dalla prima canzone: “L’immagine di te”.

Il testo è di Donato Squicciarino con la musica di Andrea Chimenti che canta e l’arrangiamento e la produzione di Gianni Maroccolo.

Nel cantato Andrea in modo meraviglioso con la sua classe ci invita a sprofondare dentro parole che ci fanno affogare in considerazioni che arrivano quasi all’oppressione ma, come un improvviso incanto, dimostrano un’attitudine che colora quell’acqua torbida di un meraviglioso azzurro.

C’è un senso dell’amore spirituale che scavalca quello individuale e di coppia che Andrea ha saputo trasformare anche nella musica con un eccellente contributo di Gianni.

Si rimane su un piano di morbidezza con la voce che riesce a surfare sulle gravità enunciate, rafforzando l’idea che l’interpretazione sia elemento fondamentale per fare la differenza e valorizzare il tutto.

Allora lentamente il corpo entra in acqua sostenuto da un pianoforte e da distorsioni poi, che con l’utilizzo, a livello ritmico, di un drumming prima tribale e poi più semplice, elevano la canzone sino al cielo, dove non ci sono sbarre.

Ci ritroviamo con i tasti del pianoforte che diventano già una valanga di bracciate, che tratteggiano la via di uscita.

Con le parole di Donato ci manca il fiato, siamo anime perse e confuse, ma Andrea gli accarezza le spalle con la sua voce unendo atomi di poesia verso un confronto che da una cella arriva nella profondità del mare senza più stupide interferenze, rendendo il nostro ascolto un giorno di scuola…


Alex Dematteis 

Musicshockworld 

Salford 

20 Febbraio 2022




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