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lunedì 13 marzo 2023

My Review: The Doctors - Modern

 The Doctors - Modern


If we rely only on personal taste, we end up defining records as good, bad and so on, in a sterile game of personal work in identifying what it contains.

Some works seem incomplete, missing something, as if they had short sleeves in the middle of winter, showing and giving the feeling that everything can be postponed to a future project. Instead, those are the best albums, without a doubt.

Take Modern, by the brothers Patrick and Domenique Mouras: amidst the venom, the ravings, the Post-Punk screams with electronic adjacencies, one might think of something monotonous, but instead it is the perfection of what is missing that makes these six tracks perfect, croaking, fulminating, hysterical and aggressive. Approaching them meticulously, we do not have a manneristic sense of design but rather a youthful impetuosity, impetuosity and brittleness that travels fast over discomfort, to define humanity as a resounding approximation. They are good because they are whole, explosive and determined to cut through the air with chops of primitive sound, pressing and curling up in the rivulets of water agitated by the Coldwave that appears with great elegance. The French combine a gothic mood with a sparkling chain of music that sweeps and dilates the senses: the use of different languages is an arrow of salt that allows multiple suggestions. There is no doubt that we are dealing with an illuminating sphere of qualities that know no pause: they investigate, conquer and rummage through time to find hooks to incinerate. A sensational disc that deserves the stage of your listening...


Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
13th March 2023




La mia Recensione: The Doctors - Modern

 The Doctors - Modern


Se ci si affida solo al gusto personale, si finisce con il definire i dischi come belli, brutti e via dicendo, in un gioco sterile di lavoro personale nell’individuare ciò che contiene.

Alcuni lavori sembrano incompleti, mancanti di qualcosa, come se avessero le maniche corte nel pieno dell'inverno, mostrando e donando la sensazione che tutto possa essere rimandato a un progetto futuro. E invece quelli sono gli album migliori, senza alcun dubbio.

Prendete Modern, dei fratelli Patrick and Domenique Mouras: in mezzo al veleno, alle scorribande, alle urla Post-Punk con adiacenze elettroniche, si potrebbe pensare a qualcosa di monco, e invece è la perfezione di ciò che manca che rende questi sei brani perfetti, gracchianti, fulminanti, isterici e aggressivi. Approcciandoci a un meticoloso ascolto, non abbiamo il senso manieristico della progettazione bensì una irruenza giovanile, impeti e fragori che viaggiano veloci sui disagi, per definire l’umanità come una clamorosa approssimazione. Sono bravissimi perché integri, esplosivi e determinati a tagliare l’aria con sforbiciate di suono primitivo, incalzanti e raggomitolati nei rivoli dell’acqua agitata dalla Coldwave che si affaccia con grande eleganza. I Francesi uniscono l’umore gotico a una frizzante catena di musica, che spazia e dilata i sensi: l’uso di lingue diverse è una freccia di sale che consente suggestioni multiple. Nessun dubbio che ci stiamo trovando davanti a una sfera illuminante di qualità che non conoscono pausa: indagano, conquistano e rovistano il tempo per trovare ganci da incenerire. Disco clamoroso che merita il palcoscenico dei vostri ascolti…


Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
13 Marzo 2023






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