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martedì 25 aprile 2023

My Review: Under Fall, Martin Hall - Apparently all the same

 Under Fall, Martin Hall - Apparently all the same


A fundamental, phenomenal record, necessary to everyone's consciousness. To call it a masterpiece would be easy but useless, in the world that has emptied this word of meaning. The only album with this label, in reality these songs were all written by Martin Hall, who has had a wonderful career.

A work that feeds and nurtures gentle cataclysms, overcoat rages: everything lies within it and only emerges through great scrutiny. Edgy but flowing, chaotic but comprehensible, a tide that makes the sound genuflect, because it is good to stress this condition, it was written and performed by Danish people, at a time when this kind of climate was an English and German prerogative. It was a trauma for the old scribe to hear it a year after its release, as the concentration of quality was undeniable and it was tremendously hard to believe that it had been conceived in that part of the world.

A concentration of experimental aptitude transforms an artistic ensemble into a descriptive encyclopaedia of a period and its inclinations: the musical genres present are not a collage, but a formed and constructed impetus to whitewash the sky, with a snowfall of skill, with a conducting that makes one imagine a tiny team of navigators in command of a vessel that is enormous because of the wanderings, the topics covered and the mode. Neurotic, sombre, an epileptic and pyrotechnic set, surprising and capable of stirring feelings and reasoning in each of the fourteen tracks. Severe, the joy comes from its sincerity and certainly not from its mode, which is dark and paranoid, hypnotising and consequently capable of developing an intense study. Post-Punk is annihilated, Coldwave reduced to a cold sweat, Synth Pop presents its structures, but without the company of the other genres it would lose its substance. There is a crazy ability to deconstruct the known and make it perfect by means of a resounding transformation and assemblage. Undoubtedly one of the old scribe's most valid and resistant works to the wear and tear of modern life...


Alex Dematteis 

Musicshockworld

Supino

25th April 2023


https://martinhall.bandcamp.com/album/apparently-all-the-same-2009-special-edition





La mia Recensione: Under Fall, Martin Hall - Apparently all the same

 Under Fall, Martin Hall - Apparently all the same


Un disco fondamentale, fenomenale, necessario alla coscienza di tutti. Definirlo capolavoro sarebbe facile ma inutile, nel mondo che ha svuotato di significato questa parola. Unico album con questa dicitura, in realtà queste canzoni sono state scritte tutte da Martin Hall, che ha avuto una splendida carriera.

Un lavoro che nutre e che si nutre di cataclismi gentili, di irruenze con il soprabito: tutto sta al suo interno ed emerge solo attraverso una grande disamina. Spigoloso ma fluente, caotico ma comprensibile, una marea che fa genuflettere il suono, perché è bene rimarcare questa condizione, venne scritto e performato da persone danesi, nel momento in cui questo tipo di clima era una prerogativa inglese e tedesca. Fu un trauma per il vecchio scriba ascoltarlo un anno dopo la sua uscita, in quanto la concentrazione di qualità era innegabile e fu tremendamente difficile credere che fosse stato concepito in quella parte del mondo.

Un concentrato di sperimentale attitudine trasforma un insieme artistico in una enciclopedia descrittiva di un periodo e delle sue inclinazioni: i generi musicali presenti non sono un collage, bensì un impeto formato e costruito per imbiancare il cielo, con una nevicata di abilità, con una conduzione che fa immaginare una minuscola squadra di navigatori al comando di un'imbarcazione enorme per via delle peregrinazioni, degli argomenti affrontati e della modalità. Nevrotico, cupo, un insieme epilettico e pirotecnico, sorprendente e capace di smuovere sentimenti e ragionamenti in ognuna delle quattordici tracce. Severo, la gioia è data dalla sua sincerità e non di certo dalla sua modalità, che è oscura e paranoica, ipnotizzante e conseguentemente capace di sviluppare un'intensa attività di studio. Il Post-Punk viene annichilito, la Coldwave ridotta a un gelido sudore, il Synth Pop presenta le sue strutture, ma senza la compagnia degli altri generi perderebbe la sua sostanza. Si evince una pazzesca capacità di destrutturare il conosciuto e di renderlo perfetto per via di una trasformazione e per un assemblaggio clamoroso. Senza dubbio uno dei lavori conosciuti dal vecchio scriba più validi e resistenti al logorio della vita moderna…


Alex Dematteis 

Musicshockworld

Supino

25 Aprile 2023


https://martinhall.bandcamp.com/album/apparently-all-the-same-2009-special-edition






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