lunedì 30 gennaio 2023

La mia Recensione: ROZMAZANI - Hard Times

 ROZMAZANI - Hard Times 


Meraviglia.

Il vecchio scriba potrebbe aver già finito con questa parola, sintetica e vera. Ma la tentazione di spiegare è troppo forte e allora apprestiamoci a una visita del secondo album di un duo che ha dato dimostrazione di idee, qualità e classe davvero con doti eccelse, facendo del binomio qualità-quantità un atto inconfutabile.

È la Polonia, così poco sotto i riflettori degli addetti ai lavori e del grande pubblico, la sede di provenienza di queste quattordici tracce, il manifesto di una indipendenza artistica preziosa ed essenziale, da portare dentro di sé senza titubanze. Il raggio di azione prevede massicce dosi di elettronica (si va dalla Minimal, alla Techno, alla Rave più stilizzata), senza far mancare attraverso l'uso di chitarre ammaestrate al sogno una presenza Alternative che non fa altro che dare il bacio finale a un'opera immensa, che ci porta dentro i sentimenti della coppia.

Ewa Baran e  Wojciech Szczygłowski - Woy242 /W242 (il suo nome artistico) sono il baricentro, l'epicentro e il terremoto musicale di una propensione dinamica verso ritmi e suoni che scuotono, conducono alla dispersione dei sensi neutralizzando ogni opposizione mediante la magia del loro involucro creativo, che esperimenta, frulla e rilascia tossine radioattive di bellezza infinita. Ci si sposta in continuazione, in luoghi e momenti storici, con un impegno di affermazione di idee per mezzo di fotografie sensoriali ed emotive che risultano essere punk come atteggiamento, una estromissione di chilometri di vita in un album che consegna al mondo tutta la dovuta rabbia che qui diviene sintetica, ma non per questo meno vera. Un disco ribelle che insegna quante forme di alienazione e concitate esigenze di uscire dal guscio di una esistenza soffocata dall'anonimato esistano e vadano considerate.

Avvolgente, trascinante, un capitolo della bellezza vi attende per essere custodito per sempre nella vostra sapiente accoglienza. Uno dei migliori  lavori degli ultimi anni non può conoscere l'indifferenza...


Song by Song


1 - Hard Times

Uno dei due brani che hanno anticipato l'uscita dell'album e che gli dà il titolo è il responsabile dell'apertura ed è clamoroso per la sottile atmosfera che permea la struttura musicale, tra techno melodica e ambient che ipnotizzano. In esso la voce di Ewa Baran è il mezzo per farla divenire una perfetta sacerdotessa cyber.


2 - Zamykam Oczy

Il secondo pezzo, già proposto dalla band, che vede Ewa cantare nella sua lingua madre, è l'avamposto su cui presto la musica si appoggerà, per miscelare perfettamente l'elettronica al respiro sintetico. Maestosa esibizione di come il sentire prevalga sulla modalità di espressione, perché siamo davanti a un setaccio che lascia beat e giri di basso che sono anch'essi parole, non per definire ma per stimolare i sensi.


3 - L.O.V.E

Come si danza con i ROZMAZANI? Con echi Darkwave dati da chitarre con la patente di immagini ottenuta con il massimo del punteggio a disposizione in quanto misurata e non esibizionista, la techno educata che arriva come onda attiva e che ci trasporta in ritmi perfettamente sincopati.


4 - Bezgłos

Tricky, i Massive Attack e compagnia bella guardano incuriositi questo magazzino sonoro che è Bezgłos, diamante radioattivo e sensuale, notturno con liquami psichedelici che rendono la luce un chip trip hop dentro una base Ambient di grande suggestione.


5 - Jeziora Nieskończone

Si torna a ballare, con una voce che graffia in un quasi crooning seducente e misterioso, mentre la musica, minimalista ma assassina, è rarefatta all'interno di un hangar in cui ipotetici giovani si uniscono ad adulti per una traccia che profuma di abbraccio elettronico.


6 - Unspoken Words

Cabaret Voltaire, D.A.F., Pankow, Cat Rapes Dog, sono in fila ammaliati: come portare gli anni ’70 nelle decadi successive in 255 secondi. Ossessioni, loop, rallentamenti sonori, visioni e parole attaccate alla presenza emotiva da una parte e alla sconnessione mentale dall'altra, che come risultato danno un brano epilettico straordinario.


7 - NINe Days Of Falling

La dolcezza elettronica: altro che musica fredda! Fatevi un giro in questo arbusto, in questo sentiero di montagna notturno, tra rintocchi di piano come mantra e la cruda nudità di una struttura di armonie che rendono tossico il piacere dell'ascolto. Si spazia con l'odore di Synthwave che si affaccia, sembra andarsene ma poi rimane, facendo sì che la canzone sia uno strumentale poderoso.


8 - Elementos Der Terror (Testiculo Cover)

Il delirio deve essere sottile per non stancare: questa è la sensazione che ci avvolge, nel gioco di voci raddoppiate, inserti synth e campionamenti che rendono il tutto fresco e in grado di veicolare suggestioni continue. Ewa e Woy242 /W242 incantano e la parte musicale, verso la fine, rivela una improvvisa sorpresa, un cambio di ritmo e modalità musicale per dare l'ulteriore dimostrazione dell'ampiezza delle loro idee.


9 Brylanty

Ed è il trip hop che ha trovato il futuro, una nuova forma, senza rinnegare il suo passato. Ma non finisce qui: il senso della coralità e della unidirezionalità passa anche attraverso le due voci unite, come la danza di un serpente che inocula il suo splendido veleno.


10 - Oddalenie

La luce entra nel buio, nelle note gravide di tagli, di una drum machine ipnotica e lastre di suoni compattati per separare la leggerezza da ciò che è inutile. Il tutto pare cancerogeno, malato e quindi perfetto, uno spavento lento che secondo dopo secondo ci porta in dono uno svenimento sensoriale.


11 - Ciężar

L'inizio è un parallelepipedo sonoro suggestivo, una maligna camminata con il cantato che sembra la recita di una donna che abbandona il palco, il synth è in zona Kraftwerk a penetrare la melodia come un gabbiano che vola a quote basse, tra colline e umori pregni di tristezza. 


12 - Thoughts speak to you

Brian Eno e Jean-Michelle Jarre abitano la nuvola della canzone nei primi secondi e poi il treno prende un pò di velocità, rimanendo dalle parti degli anni ’80, con la voce che gioca tra il crooning con il registro basso e quello alto, per poi incontrare un ritornello che ci ricorda la Divina Marlene Dietrich. Estasi e malinconia che ci regalano una danza tra sensi sbigottiti, per una nuova gemma di questo duo inarrestabile per creatività e qualità.


13 - Szklana P

Una pozza di petrolio in mezzo a una scarica elettrica: ecco il penultimo brano che ci porta la techno che esorcizza il passato, per beats e stratagemmi che lanciano la band nel futuro, in un cabaret post-moderno di grande efficacia.


14 - Ostatni Taniec

Si finisce ballando ancora, come robot dell'Europa dell'Est, nuovi soldati ribelli, che mettono in fila il potere e lo puniscono con una marcia che lo accerchia e sconfigge. Se l'ipnosi serve a cancellare ogni opposizione, allora Ostatni Taniec è perfetta. Si sogna in un film in cui il futuro è fatto di synth velenosi e grassi, di stop and go, di bagliori feroci senza necessitare di fragori. 


Un album perfetto, potente, capace di erodere il banale, per un futuro che è a portata di robotici passi di danza...

Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

31 Gennaio 2023

L'album esce il due di Febbraio

https://diffusereality.bandcamp.com/album/rozmazani-hard-times-phy125




My Review: ROZMAZANI - Hard Times

 ROZMAZANI - Hard Times  


Wonder.

The old scribe might have already finished with this word, concise and true. But the temptation to explain is too strong, so let us take a look at the second album of a duo that have demonstrated truly sublime ideas, quality and class, making the quality-quantity combination an irrefutable act.

Poland, so little in the limelight of industry insiders and the general public, is the place of origin of these fourteen tracks, the manifesto of a precious and essential artistic independence, to be carried within oneself without hesitation. The range includes massive doses of electronic music (it goes from Minimal, to Techno, to the most stylised Rave), without omitting, through the use of guitars trained to dream, an Alternative presence that does nothing but give the final kiss to an immense work, which takes us inside the couple's feelings.

Ewa Baran and Wojciech Szczygłowski - Woy242 /W242 (his artistic name) are the centre of gravity, the epicentre and the musical earthquake of a dynamic propensity towards rhythms and sounds that shake, lead to the dispersion of the senses, neutralising all opposition through the magic of their creative shell, which experiments, whirls and releases radioactive toxins of infinite beauty. We move continuously, to historical places and times, with a commitment to the affirmation of ideas by means of sensory and emotional photographs that are punk in attitude, an ouster of miles of life in an album that delivers to the world all the due anger which here becomes synthetic, but no less true. A rebellious record that teaches how many forms of alienation and the frantic need to break out of the shell of an existence suffocated by anonymity exist and must be considered.

Enchanting, enthralling, a chapter of beauty awaits to be treasured forever in your wise hospitality. One of the best works of recent years cannot know indifference...


Song by Song


1 - Hard Times

One of the two songs that anticipated the album's release and gives it its title is responsible for the opening and is resounding in the subtle atmosphere that permeates the musical structure, between melodic Techno and hypnotising Ambient. In it, Ewa Baran's voice is the means for her to become a perfect cyber priestess.


2 - Zamykam Oczy

The band's second track, featuring Ewa singing in her mother tongue, is the outpost on which the melody will soon rest, perfectly blending electronic music with synthetic breath. A majestic display of how feeling prevails over the mode of expression, as we are faced with a sieve that leaves beats and bass lines that are also words, not to define but to stimulate the senses.


3 - L.O.V.E

How do you dance with ROZMAZANI? With Darkwave echoes given by guitars with a license in images obtained with the maximum score as measured and non-exhibitionist, polite Techno coming in as an active wave and transporting us into perfectly syncopated rhythms.


4 - Bezgłos

Tricky, Massive Attack and company look intrigued at this sonic warehouse that is Bezgłos, a radioactive and sensual diamond, nocturnal with psychedelic sewage which makes light a Trip Hop chip inside a highly suggestive Ambient base.


5 - Jeziora Nieskończone

It's back to dancing, with a voice that scratches in a seductive and mysterious almost crooning, while the music, minimalist yet murderous, is rarefied in a hangar where hypothetical young people join adults for a track that smells of electronic embrace.


6 - Unspoken Words

Cabaret Voltaire, D.A.F., Pankow, Cat Rapes Dog, are lined up enchanted: how to bring the 70s into the following decades in 255 seconds. Obsessions, loops, sonic slowdowns, visions and words attached to emotional presence on the one hand and mental disconnection on the other, resulting in an extraordinary epileptic song.


7 - NINe Days Of Falling

Electronic sweetness: definitely not cold music! Take a ride in this bush, in this nocturnal mountain path, between piano chimes like mantras and the harsh nakedness of a structure of harmonies that make the pleasure of listening toxic. It ranges with the smell of Synthwave, which appears, seems to leave but then remains, making the song a powerful instrumental.


8 - Elementos Der Terror (Testiculo Cover)

Delirium must be subtle in order not to annoy: this is the feeling that envelops us, in the interplay of doubled voices, synth inserts and samples that make the whole thing fresh and capable of conveying continuous suggestions. Ewa and Woy242 /W242 enchant and the musical part, towards the end, reveals a sudden surprise, a change of rhythm and musical mode to further demonstrate the extent of their ideas.


9 Brylanty

It is Trip Hop that has found the future, a new form, without denying its past. And there's more: the sense of chorality and unidirectionality also comes through the two voices united, like the dance of a snake inoculating its splendid venom.


10 - Oddalenie

Light enters the darkness, in the notes pregnant of cuts, of a hypnotic drum machine and slabs of sound compacted to separate lightness from what is useless. The whole thing seems cancerous, sick and therefore perfect, a slow fright that second after second brings us a sensory fainting.


11 - Ciężar

The beginning is an evocative sonic parallelepiped, a malignant walk with vocals that sound like the recitation of a woman leaving the stage, the synth is in the Kraftwerk zone penetrating the melody like a seagull flying at low altitudes, among hills and moods full of sadness. 


12 - Thoughts speak to you

Brian Eno and Jean-Michelle Jarre inhabit the song's cloud in the first few seconds and then the train picks up a little speed, staying in the 80s, with the voice playing in crooning in the low and high registers, and then meeting a refrain that reminds us of the divine Marlene Dietrich. Ecstasy and melancholy give us a dance among bewildered senses, for a new gem from this duo unstoppable in creativity and quality.


13 - Szklana P

A puddle of oil in the midst of an electric discharge: this is the penultimate track that brings us Techno able to exorcise the past, for beats and stratagems which launch the band into the future, in a highly effective post-modern cabaret.


14 - Ostatni Taniec

You end up dancing again, like Eastern European robots, new rebel soldiers, lining up power and punishing it with a march that encircles and defeats it. If hypnosis serves to erase all opposition, then Ostatni Taniec is perfect. One dreams in a movie in which the future is made of fat, poisonous synths, of stop-and-go, of fierce flashes without the need for rumbles. 


A perfect, powerful album, capable of eroding triviality, for a future that is within reach of robotic dance steps...

Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

31st January 2023

https://diffusereality.bandcamp.com/album/rozmazani-hard-times-phy125



domenica 29 gennaio 2023

La mia Recensione: Lumiere Froide - Lumier Froide

 Lumiere Froide - Lumiere Froide


Toh, il Galles! Toh, Cardiff!

La capitale del Galles è una voce che non urla mai, disciplinata, discreta, vive affacciata sul fiume Taff e si fa i fatti suoi. I suoi cittadini sono elegantemente votati alla discrezione, senza privarsi di ciò che vivono gli altri cittadini del mondo. Ma per scelta e vocazione esistono senza clamori.

Così è anche per la musica.

Prendiamo i Lumiere Froide.

Misteriosi ma raffinati, immettono nel mercato discografico un Ep di quattro canzoni e rimaniamo a bocca aperta, per la somma di elementi che ci mostrano, i loro incroci verbali e sonori, le loro impronte dentro la bellezza dal cappello, il cappotto e la sciarpa grigia che proteggono la loro arte, istantanea di un luogo ancora prima che dei generi musicali proposti. Prendono la Coldwave e la rendono romantica con spasmi Post-Punk sapientemente velati.

Double Take è una nevrotica danza dall’umore Synthwave che correndo ci fa sentire un cantato tenebroso tenuto quasi a distanza.

Con Peace il ritmo cede, i primi secondi ci donano i Cure più sperimentali, ma poi velocemente si entra nel tepore della Coldwave, quella pura, capace di abbondanti dosi ipnotiche.

Slip Away è un sogno intrigante che ci consegna le nuvole su cui ascoltarla muoversi con rintocchi di Synth che stregano.

La conclusiva Intimate Blood è la più aggressiva: una spinta Electro Dark e un drumming robusto ci concedono un cantato meno presente ma sul registro basso che conquista. E poi è delirio con una tastiera che entra in un loop meraviglioso.

Lunga vita Cardiff: continua così e abbraccia per me la band!

Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
29 Gennaio 2023




My Review: Lumiere Froide - Lumier Froide

 Lumiere Froide - Lumiere Froide


What a surprise, Wales! Toh, Cardiff!

The capital of Wales is a voice that never shouts, disciplined, discreet, living by the River Taff and minding its own business. Its citizens are elegantly devoted to discretion, without depriving themselves of what other citizens of the world experience. But by choice and vocation they exist without clamour.

This is also the case with music.

Take the Lumiere Froide.

Mysterious but refined, they put an Ep of four songs on the record market and we are left open-mouthed by the sum of the elements they show us, their verbal and sonorous crossings, their imprints within the beauty of the hat, coat and grey scarf that protect their art, a snapshot of a place even before the musical genres proposed. They take Coldwave and romanticise it with cleverly veiled Post-Punk spasms.

Double Take is a neurotic dance with a Synthwave mood that runs through a gloomy vocal kept almost at a distance.

With Peace the rhythm gives way, the first few seconds give us the most experimental Cure, but then we quickly enter the warmth of Coldwave, pure Coldwave, capable of abundant hypnotic doses.

Slip Away is an intriguing dream that gives us the clouds on which to listen to it move with chimes of Sunth that bewitch.

The concluding Intimate Blood is the most aggressive: an Electro Dark thrust and robust drumming give us a less present but low register singing that conquers. And then it's delirium with a keyboard that enters in a wonderful loop.

Long live Cardiff: keep it up and embrace the band for me!

Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
29th  January 2023





My Review: NEW DEUTSCHE FOLK MUSIC - Vol 1 Rauhnaschtsweise

NEW DEUTSCHE FOLK MUSIC - Vol 1 Rauhnaschtsweise


Music produce resilience, intentional, representative, avant-garde in any case, in the face of those who will hear things already known.

And yet.

And yet this compilation from the energetic, swaggering, wonderful German label House of Inkantation, is adept at being all that and more. What is shown on this disc is a deep exploration into the woods and its inhabitants, into the symbolic circuits of a relationship with mystery that, through Neo Folk and its currents, succeeds in taking stock of the situation, bringing us awareness, emotion and the immense possibility of opening our eyes and seeing, not just looking.

Then we will realise that we are in front of a map of sound, of genres, of life with its emotional operations, bustle and calm in a partnership that, while on the one hand would seem impossible, on the other hand turns out to be an absolute triumph. 

Neo Folk - Neo Ambient - Death Folk - Black Metal: yes, these are some of the sonic virgins that show their skin, but identity must be found by listening that knows how to go beyond appearances. All bands have left their breath in the grooves, where guitars, especially acoustic ones, are the black angels spying, noting and bringing back to us those worlds that we normally don't consider much. Far from catharsis or emotional explosions: here we are in a place that by revealing itself favours our mutation, a cognitive bow that brings us closer and indoctrinates us towards a different knowledge.

They are ballads, they are bursts, they are lines of earth on our wrinkles, they are harmonies that shift the cognition of time and make us become inhabitants without a roof, naked perennials like those who live in those places where the concept of home does not exist. 

A majestic compilation, which dares to show the sky lowering and exhibiting slow comets, shimmering in the darkness that instead of covering reveal. Many tracks have been created especially for this compilation and others are unreleased, for a result that is shocking: all connected, devoted to what the old scribe tried to imply. What the hell is the point of having the shameless desire to entrust everything to taste is beyond comprehension: it is what happens and what asks to be considered that counts.

Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

29th January 2023

https://houseofinkantation.bandcamp.com/album/neue-deutsche-folksmusik-vol-i-rauhnachtsweisen




La mia Recensione: NEW DEUTSCHE FOLK MUSIC - Vol 1 Rauhnaschtsweise

 NEW DEUTSCHE FOLK MUSIC - Vol 1 Rauhnaschtsweise


Musica come resilienza inevitabile, voluta, rappresentativa, d’avanguardia in ogni caso, alla faccia di chi ci sentirà cose già conosciute.

Eppure.

Eppure questa compilation della energica, spavalda, meravigliosa etichetta tedesca House of Inkantation, è abile nell’essere tutto questo e anche di più. Ciò che viene mostrato in questo disco è una perlustrazione profonda dentro i boschi e i suoi abitanti, nei pressi di circuiti simbolici di un rapporto con il mistero che, attraverso il Neo Folk e le sue correnti, riesce a fare il punto della situazione, portandoci consapevolezza, emozione e l’immensa possibilità di aprire gli occhi e vedere, non solo guardare.

Allora ci renderemo conto di essere davanti a una mappa del suono, dei generi, della vita con le sue operazioni emotive, il trambusto e la calma in un sodalizio che, se da una parte parrebbe impossibile, invece si rivela essere un trionfo assoluto. 

Neo Folk - Neo Ambient - Death Folk - Black Metal: sì, sono alcune delle vergini sonore che mostrano la loro pelle, ma l’identità va trovata con un ascolto che sappia andare oltre le apparenze. Tutte le band hanno lasciato nei solchi il loro respiro, dove sono le chitarre, soprattutto acustiche, gli angeli neri che addentrandosi spiano, annotano e riportano a noi quei mondi che normalmente non si considerano molto. Altro che catarsi o esplosioni emotive: qui siamo in un luogo che rivelandosi favorisce la nostra mutazione, un inchino conoscitivo che avvicina e indottrina verso un sapere diverso.

Sono ballads, sono scoppiettii, sono righe di terra sulle nostre rughe, sono armonie che spostano la cognizione del tempo e ci fanno divenire abitanti senza un tetto, nudi perenni come lo è chi vive in quei luoghi dove il concetto di casa non esiste. 

Una compilation maestosa, che si azzarda a mostrare il cielo che si abbassa e esibisce comete lente, luccicanti nel buio che invece di coprire rivelano. Molti brani sono stati creati apposta per questa compilation e altri sono inediti, per un risultato che sconvolge: tutto connesso, votato a ciò che il vecchio scriba ha cercato di far intendere. Cosa diavolo serva avere lo spudorato desiderio di affidare al gusto tutto non si riesce a intendere: è ciò che accade e che chiede di essere considerato che conta.

Queste band non sono sicuramente tra le vostre amate, perché non si finisce mai di limitare il raggio di azione del percorso cosciente che dovrebbe essere obbligatorio: allora forza! Dai, è proprio in queste composizioni che potrete godere di fortune immense. 

Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

29 Gennaio 2023

https://houseofinkantation.bandcamp.com/album/neue-deutsche-folksmusik-vol-i-rauhnachtsweisen




sabato 28 gennaio 2023

My Review: Grey Lips - MASQUERADE

Grey Lips - Masquerade 


Perrine Berger and Matthieu Hardouin have been in the old scribe's sights for some time now, and now with the band Grey Lips he can say that their union in this project offers the possibility of enjoying seismic spaces and musical turbulence in rarefied Switzerland, a country that knows how to produce the right noise, the one that fascinates and gives power. Such a debut deserves attention and specification, as their scope is vast and encompasses time zones of origin of musical genres that they have managed to make even more credible and relevant. Three singles have given us an idea, but it is the album that conquers without a doubt: rock finds its old genuine flame, side by side with the need to integrate salty pills of hallucinated Post-Punk, almost sweaty, almost imbued with Industrial textures, with Matthieu's voice he knows exactly how to create links with pain and poetry, just as Justin Sullivan of New Model Army knows how to contemplate. The sound waves bypass the Alps and glide over Geneva, where the two have devised strategies to make our listening an old-fashioned situation: being in a rehearsal room listening to friends, because everything vibrates with warmth and immediacy. The guitars are often in the zone of Sonic Youth's Daydream Nation, they move quickly to tickle other bands and have a beer together. 

And so, not accidentally, we hear how they have a desire to take their sound to the place where everything scratches and pushes the mind on vertical journeys. We descend towards that art form that makes drives and hysterics possible, we are left with sweat and the distinct feeling that these songs are dirty with for once a beautiful oil and a breath that wants to let out anger that is not just screaming. All the stars here would deserve a description, but I invite you to have faith: listening will make you discover that they can be dynamic and altered in the way that makes what they do the King's garden, that of music...

Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

28th January 2023

https://greylips.bandcamp.com/album/masquerade






La mia Recensione: Midas Fall - Cold Waves Divide Us

  Midas Fall - Cold Waves Divide Us La corsia dell’eleganza ha nei sogni uno spazio ragguardevole, un pullulare di frammenti integri che app...