mercoledì 30 aprile 2025

La mia Recensione: Amy MacDonald - Is This What You’ve Been Waiting For?

 



Amy MacDonald - Is This What You’ve Been Waiting For?


La luce del bisogno rischiara i passi, le idee, rende compiuta la consapevolezza del tragitto della propria esistenza, per convogliare sinergie e nuovi sogni. Per fare tutto ciò occorre la forza dell’introspezione, della sincerità, di una forma che inglobi l’intenzione e renda l’anima scevra dal dolore.

Torna la cantautrice di Glasgow con un brano che offre succulenti novità stilistiche, ci presenta ciò che il Vecchio Scriba ha appena scritto nell’introduzione, maggiorando ogni cosa con mescolanze sonore che permettono alla sua effervescente attitudine pop di determinare un insieme che si conficca prima nella mente e poi nel cuore: c’è tutta la sua carriera in esso, il bisogno di una donna capace di camminare, viaggiare e sperimentare da sola, ma senza dimenticare la condivisione, amorosa e/o amichevole che sia, per un equilibrio desiderato che possa donarle luce.

Si balla, con un inizio che contempla sia un fragore techno dark che la leggerezza di una piuma pop (ricordandoci nel cantato la Lene Marlin degli inizi) a colorare ulteriormente le parole, su quella voce che è sempre il battito d’ali di una farfalla che dal fiume Clyde spicca il volo. Le chitarre sono graffi gentili, l’orchestrazione minimalista concede slanci armonici e il controcanto è una vocale che apre i pori. 

Una canzone che anestetizza le difficoltà mostrando la carta d’identità di una artista in transito continuo, capace di trovare l’inchiostro che determina la qualità della sua esistenza. Pone domande (sin dal titolo), descrive il tempo con una valigia e ampi spazi, per poi condensare il tutto con la premura di dare ai sensi un ruolo dominante.

Una creazione che non può essere dimentica del passato, sia nel testo che nella musica, ma che si propone di riempire le borse di un talento sopraffino, in grado di condurci alla tenerezza e al pianto. Un brano in cui a vincere sono una serie di abilità autentiche, come l’onestà, la purezza e la determinazione di lasciare nel circolo magico dell’esistenza una pergamena sonora sulla quale nulla viene trattenuto.

Malgrado il pezzo sia veloce, Amy riesce a intrufolarsi nella sapiente capacità di rallentare il ritmo, permettendo al testo e alla sua voce di allargare gli argini e di far salire i mattoni del brivido sino al cielo. 

La produzione rende completa l’effervescente dinamica e il risultato è una fiaccola primaverile che, partendo dallo sguardo quasi cupo, riesce a baciare i raggi del sole.

E quando una storia raccontata diventa anche un monito per il circostante, ecco che l’operazione non può che essere perfettamente riuscita, contemplando la bellezza dell’espressione artistica e la volontà di un equilibrio personale, in cui la campanella d’allarme è sia premura che risveglio di qualità necessarie. Molto di più di una splendida canzone, in quanto tende anche a suggerire una modalità diversa nei confronti del suo consumo.

Cara Amy: c’è bisogno del tuo talento e del lavoro tuo e della tua band, che qui, ancora una volta, dimostrano di  essere splendidi angeli custodi…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

30 Aprile 2025

https://open.spotify.com/intl-it/track/5GQcyVcnALfm9IU2uGmm0p?si=dc9a0937299449ea

https://youtu.be/zDFdgAy0IL4?si=cUFQBG5c-cbuewQl






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