venerdì 2 giugno 2023

La mia Recensione: Dexter Britain - Stay With Me

Dexter Britain - Stay With Me

Il mondo incantato esce dal guscio del suo tempo, prende casa dentro le sapienti mani di un compositore inglese, avvezzo come un vizio irresistibile, a visitare i piani mentali di sogni struggenti. Non è difficile riconoscere il suo stile, il suo approccio, lo è capirne la direzione: la sua musica è una dispersione di sali, di liquori che si sciolgono nel ventre. Stay With Me è una scintilla medievale che, fuoriuscita dalle sue campagne infestate di allegria, viene a visitarci il petto: saranno dolori, perché non c’è opposizione che tenga davanti a questo temporale autunnale. 

Sin dall'esordio Simon Robinson, alias Dexter Britain, ha deciso di isolare l’idea di pressapochismi agglomerati e di stilizzare le sue idee, come fanno appunto i temporali.

Senti queste note, bacilli, atomi, piogge di dolori armoniosi che si infrangono sul pentagramma, e il brivido ti imprigiona. Siamo nei pressi di un’aria classica, con strumenti del 1800 che si fanno accompagnare da un ipad, dalla tecnologia in quanto anche gli inganni si tengono per mano, possono vivere vicini…

Un lento procedere di violini con la schiena liscia, con il cielo a due passi ma poi si rallenta, le ali prendono il peso del mondo e si arriva nei dintorni del suolo terrestre. I cimbali e il quartetto di archi  prendono la mira: la melodia e il ritmo debbono necessariamente percorrere il viale del dramma che non fa sconti. Ecco quindi spiegati i piani intermedi, le corde graffianti con la base Ambient che silurano il caos e prendono il volo.

Gli accordi e il giro armonico sono brevi, ma vengono ripetuti con gli inserti di un prepotente arrangiamento che esalta il piano e stringe la telecamera verso lo schianto: il clavicembalo, metodico e palestrato, appare solo nella seconda parte.

Sapete cosa non funziona in questo brano?

Il delirio che ti spegne il respiro, il frutto di un miracolo che ha un nome e un cognome, che osa cantare e renderci inutili, gravati da emozioni senza il libretto di istruzioni. 

Lei, l’angelo che non ha gli occhi ma sente i nostri cuori, sale nel girone della nostra intimità e la scioglie. Jenny Maloney: non vi dirà nulla, ma il vecchio scriba non la sopporta da anni, perché la sua bravura, micidiale, assomiglia sempre a una guerra tra anime in cerca dell’ultimo pugno inflitto.

Straordinaria, intensa, appoggia le parole come se cucinasse l'esistenza dentro una pentola piena di sogni, sicuramente incandescenti.

Ha il buon senso di assentarsi quando il violoncello e il violino, a metà brano, salutano tutti e si mettono sul palcoscenico del suono indigesto.

Piccole note tornano e poi il finale, coi tamburi, la batteria, per pochi secondi, perché nulla deve decollare. E Jenny lì, come un’aquila reale, pronta a sorriderci prima del morso letale: lei e gli archi hanno preso la direzione giusta, il petto dall’alto si vede comunque bene e la mira è perfetta. 

Il senso drammatico è un inganno, fatevi piccoli, eliminate il sentimento che vi ha già ucciso e sentirete come la tensione continua non è altro che un invito galante a salire sul giro di giostra di una emozione che, come la pioggia torrenziale che si ferma solo quando il godimento cessa, avrà pochi minuti da spendere.

Siamo sicuri che ogni articolazione sonora qui raffigurata da Simon sia  una ninnananna per adulti in cerca di un bacio, che dura quasi sei minuti, come una follia che trova pace con l’ultima smorfia…

Ogni lacrima abiterà questa musica che, partendo da quella Classica, visitando l’elettronica, per finire in una suite angelica, sarà in grado di farvi sentire l’ebbrezza di quei tuoni, di un temporale educato che vi bagnerà i capelli, per non farvi troppo male…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

2 Giugno 2023


https://dexterbritain.bandcamp.com/album/stay-with-me




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