sabato 18 marzo 2023

My Review: The Slow Readers Club live in Manchester - Albert Hall - 17th March 2023

 The Slow Readers Club - Live at Albert Hall (Manchester

17th March 2023


The cradle of emotions brought out its tears, making hearts sweat in the beautiful setting of the Albert Hall: the home favourites ravaged the air with a concert in which everything became a collective refuge of dancing souls, of working minds, in a state of complete adoration. Chills flew over heads and ignited the conviction that all the future lies in the wise hands of men now capable of sweeping away doubts and fears. A harrowing performance, bordering on uncontrollable physical pain, a continuous explosion that left crumbs of blood on the floor: with the Readers you don't mess around...

Giving, for the four knights of the epidermis in perpetual ecstasy, is a natural act of faith, with the intention of not veering towards self-satisfaction: they work to probe, to experiment, to throw salt and sugar on our cracked shells.

Song after song, in the sweaty atmosphere, you could witness the delirium smiling within the notes that inspired cuddles and kicks, seeds and fruit, boiling over, with the feeling that what is unique to them can be repeated. An amazing setlist, of course, did you have any doubts? But that's not the point, the most interesting part. What has become earthy magic are the details that have taken their place within the songs, proving that the best care is always to give new life.

 And so one found oneself like enchanted mummies, facing one's own awakening, with new life flowing through one's veins. Nineteen blades with a smile, pulsating, made us gravitate to the mystery of this city, of the world not so far away, that Aaron and co. made us touch. Between one piece and the next, there was never silence: notes of keyboards glued the attention waiting for the next, like an act that did not want to be absent.


All the albums have found exposure, in a dance of respect that has been enthusiastically received: being devoted to this band should not allow any lacks, and the Readers first know this. Not a leap in time, but a walk that reminded us what they have sown, unveiled and what we have harvested in these 12, wonderful and intense, years with these boys who have become men. 

In this way, we also felt our own passage, what we were and what we are now, in the time when we must modernise, in order to carry forward into the future every dutiful task that we cannot let fall away. We dreamed, as if the Albert Hall was a huge bed, and we had not a roof over our heads but a kiss to the sky. But it rained so much inside us, a cloudburst of emotions that melted in our chests.

There were no weak points, their sides were stainless steel, a tank that came down from the stage and pleasantly slaughtered us all, and we did nothing but welcome it, convinced that the best music is that which makes you die of joy

They sowed the seeds of sharing, made us kneel before God, made us ride the waves, in perpetual debt, without waiting for summer to return. They brought us beyond death by making us smile, we did not have to wait for the great escape: we were enveloped in the chaos that welds the first duty of a human being, which is not to close in on oneself.

We saw the ghost weld the shadows before our eyes, and all we felt was a flood of serenity that led us to give everything we had.

Dancing we found our feet on fire, like thoughts, and we entered the dimension of a madness that smiled at a soul we were ashamed to call Lunatic...

 If a poem can have a sound and a thousand colours, then it had to be collected while everything became cloudy, turned into songs with an enchanted switch, always on like these butterflies in the stomach were on, because with TSRC, falling in love is a continuous, screaming, catatonic affair.

We have seen the sadness within stories that have left themselves in our adoring chants, suffered the blow, and surrendered, becoming a party that sanctioned the end of what the Lockdown meant: we have been living souls with the knowledge that Aaron, Kurtis, Dave and Jim have blown into our mouths love and joy for a future that will forever have the memory of this night to console us in times of difficulty.

When music is an unstoppable source of life...


Alex Dematteis 

Musicshockworld

Salford

18th March 2023


Set-List

La mia Recensione: The Slow Readers Club live in Manchester - Albert Hall - 17 Marzo 2023

 The Slow Readers Club - Live at Albert Hall (Manchester

17th March 2023


La culla delle emozioni ha tirato fuori le sue lacrime facendo sudare i cuori nel bellissimo scenario dell’Albert Hall: i beniamini di casa hanno devastato l’aria con un concerto in cui tutto è divenuto un rifugio collettivo di anime danzanti, di menti operative, in stato di adorazione completa. I brividi hanno sorvolato le teste e acceso la convinzione che tutto il futuro sia nelle mani sapienti di uomini ormai capaci di spazzare via dubbi e timori. Una performance straziante, al limite del dolore fisico incontrollabile, un'esplosione continua che ha lasciato briciole di sangue sul pavimento: con i Readers non si scherza…

Donare, per i quattro cavalieri dell’epidermide in perenne estasi, è un atto naturale, di fede, con l’intenzione di non virare verso l’autocompiacimento: lavorano per sondare, sperimentare, gettare sale e zucchero sui nostri involucri crepati.

Canzone dopo canzone, nella sudatissima atmosfera, si è potuto assistere al delirio che sorrideva dentro le note che ispiravano coccole e calci, semi e frutti, in ebollizione, con la sensazione che ciò che è unico, per loro, si possa invece ripetere. Una setlist strepitosa, certo, avevate dubbi? Ma non è questo il punto, la parte più interessante. Ciò che è divenuta magia terrena sono i dettagli che hanno preso posto all’interno dei brani, dimostrando che la cura migliore consiste sempre nel dare nuova linfa.

 E così ci si è ritrovati come mummie incantate, davanti al proprio risveglio, con una nuova vita che scorreva nelle vene. Diciannove lame con il sorriso, pulsanti, ci hanno fatto gravitare nel mistero di questa città, del mondo poco lontano, che Aaron e soci ci hanno fatto toccare con mano. Tra un pezzo e l’altro non c’è mai stato silenzio: note di tastiere incollavano l’attenzione in attesa del successivo, come una recitazione che non voleva assentarsi.

Tutti gli album hanno trovato esposizione, in una danza del rispetto che è stata accolta con entusiasmo: essere devoti a questa band non deve permettere mancanze e i Readers per primi lo sanno. Non un salto nel tempo, bensì una camminata che ci ha ricordato cosa hanno seminato, svelato e cosa noi abbiamo raccolto in questi 12, meravigliosi e intensi, anni, con questi ragazzi divenuti uomini. 

In questo modo, abbiamo sentito anche il nostro passaggio, ciò che eravamo e ciò che siamo ora, nel tempo in cui dobbiamo modernizzarci, per inoltrare nel futuro ogni doveroso compito che non possiamo lasciar cadere. Abbiamo sognato, come se l’Albert Hall fosse un enorme letto, e non avessimo un tetto sulle nostre teste bensì un bacio al cielo. Ma ha piovuto tantissimo dentro di noi, un nubifragio di emozioni che si sono sciolte nel petto.

Non ci sono stati punti deboli, i loro fianchi erano di acciaio inossidabile, un carro armato che è sceso dal palco e ci ha piacevolmente massacrato tutti, e noi non abbiamo fatto altro che accoglierlo, convinti che la musica migliore sia quella che ti fa morire dalla gioia…

Hanno sparso i semi della condivisione, ci hanno fatto inginocchiare davanti a Dio, fatto cavalcare le onde, in perenne debito, senza aspettare il ritorno dell’estate. Ci hanno portato al di là della morte facendoci sorridere, non abbiamo dovuto aspettare la grande fuga: siamo stati avvolti nel marasma che salda il primo dovere di un essere umano, che è quello di non chiudersi in se stesso.

Abbiamo visto il fantasma saldare le ombre innanzi ai nostri occhi, e tutto ciò che abbiamo sentito è stata una slavina di serenità che ci ha portato a dare tutto quello che avevamo.

Danzando ci siamo trovati i piedi infuocati, come i pensieri, e siamo entrati nella dimensione di una follia che sorrideva a un’anima che ci siamo vergognati di definire Lunatic…

 Se una poesia può avere un suono e mille colori, allora bisognava raccoglierla mentre tutto si faceva nube, si trasformava in canzoni con l'interruttore incantato, sempre acceso come accese erano queste farfalle nello stomaco, perché con TSRC l'innamoramento è una vicenda continua, urlante e catatonica.

Abbiamo visto la tristezza dentro storie che hanno lasciato se stesse nei nostri canti adoranti, hanno subito il colpo, e si sono arrese divenendo una festa che ha sancito la fine di ciò che il Lockdown ha significato: siamo state anime vive con la consapevolezza che Aaron, Kurtis, Dave e Jim hanno soffiato dentro le nostre bocche amore e gioia per un futuro che avrà per sempre la memoria di questa notte a consolarci nei momenti in vivremo delle difficoltà.

Quando la musica è una inarrestabile fonte di vita…


Alex Dematteis 

Musicshockworld

Salford

18 Marzo 2023


Set-List

La mia Recensione: Pillar - Now

 Pillar - Now


Il vecchio scriba non è mai stato nell'Indiana e non è ascoltando il singolo dei Pillar che penserà di poterlo fare, perché Now è il luogo dove si trova a proprio agio, musica come una casa edificata, come potrebbe esserlo per molti di voi. Il tutto senza fare fatica e poi quello stato americano, forse, ha anche questa melodia cupa al suo interno.

Urta splendidamente questa chitarra Darkwave che attira nel gioco erotico di una ambascia irrefrenabile il basso, con un dolore che sembra addensarsi lungo la strofa per spiccare il volo in un ritornello che ha la capacità di far nascere un piccolo sorriso, quasi per sbaglio. Siamo in piena Europa, strano, mica negli Usa, con questo brano color viola acceso di Inghilterra primi anni ’80, dove tutto accenna e nulla è votato all'esuberanza, in quanto è l'equilibrio di tutte le parti coinvolte a donare questa estasi violentemente dolce…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

18 Marzo 2023


https://pillar-music.bandcamp.com/track/now






My Review: Pillar - Now

 Pillar - Now


The old scribe has never been to Indiana and it's not by listening to Pillar's single that he finds himself able to, because Now is where he's at home, music is like a house built, as it might be for many of you. The whole thing is effortless and then that American state, perhaps, also has this dark melody at its core.

It bumps beautifully into a darkwave guitar that draws the bass into the erotic play of an irrepressible ambuscade, with an ache that seems to thicken along the verse to take flight in a refrain that has the ability to raise a small smile, almost by accident. We are in the middle of Europe, strange, not the US, with this bright purple track from early 80s England, where everything hints and nothing is devoted to exuberance, as it is the balance of all the parts involved that gives this violently sweet...


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

18th March 2023


https://pillar-music.bandcamp.com/track/now







La mia Recensione: Mist Double - OUTERSPHERE

 



Mist Double - OUTERSPHERE


A volte le nuvole sono pagnotte dal colore diverso e che sanno diventare ottime e succulenti canzoni, come quelle dei Mist Double, una band di Philadelphia capace di farci assaporare anche la più umile delle briciole di questo piatto delizioso che è OUTERSHERE.

Se il Noise può subire un approccio gentile per smussare un po’ certi suoi angoli, allora è lo Shoegaze il solo ad aver il potere di riuscire nell’impresa. 

Il cielo si riempie di gioia: si sono trovate delle sentinelle in grado di governare il rumore e di renderlo poesia (Hollow), si sono creati sentieri sognanti con la spina accesa per illuminare il nostro pianeta (Leaves), giungendo a correre con il sorriso perenne (Around You), con tonnellate di riverberi a fare di noi timpani estasiati.

Entrate tra le braccia di un calore notturno: veloce e sincopato (Spacewalk), sarete sudore sotto un fiume di chitarre inebrianti. Gli anni ’90 hanno creato un genere come lo Shoegaze e molto di tutto quello che è successo in quella decade viene sintetizzato nella magnifica valanga ipnotica di una carezza estiva (Beyond), in cui nell’ascolto si diventa più contenti.

Un EP meraviglioso, incredibile, vitalizzante, che il vecchio scriba raccomanda senza esitazioni…



Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

18 Marzo 2023


https://mistdouble.bandcamp.com/album/outersphere








My Review: Mist Double - OUTERSPHERE

 Mist Double - OUTERSPHERE


Sometimes the clouds are differently coloured loaves of bread that can become excellent, succulent songs, like those of Mist Double, a Philadelphia band capable of making us savour even the humblest of crumbs of the delicious dish that is OUTERSHERE.

If Noise can take a gentle approach by smoothing out some of its corners, then Shoegaze alone has the power to succeed. 

The sky fills with joy: sentinels have been found that can govern noise and make it poetry (Hollow), dreamy paths have been created with a lighted plug to illuminate our planet (Leaves), running with an everlasting smile (Around You), with tons of reverberations to make us ecstatic.

Enter the arms of nocturnal warmth: fast and syncopated (Spacewalk), you'll be sweating under a river of intoxicating guitars. The 90s created a genre like Shoegaze and much of everything that happened in that decade is summed up in the magnificent hypnotic avalanche of a summer caress (Beyond), where you become happier through listening.

A wonderful, incredible, vitalising EP that the old scribe recommends without hesitation...


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

18th March 2023


https://mistdouble.bandcamp.com/album/outersphere






My Review: Worn Out - The Unknown Demo

 Worn Out - The Unknown Demo


Can you imagine a melody with Gothic fingerprints emerging dazed but happy from a psychiatric visit by a German band?

The result can be found inside The Unknown Demo, four swaggering Post-Punk raids full of Darkwave attitude, which are the obvious form of atonement for the sins of many individuals and which Worn Out have summed up and explained in these intense tracks, with guaranteed emotion, while the body, dancing, bounces through the dust of sadnesses beautifully stitched together.

They sing of loneliness, of paths of unavoidable damage, of screams and drowned souls, of unfinished letters, while the music acts as an altar, an invocation, a jolt, a basin to welcome extinguished spirits. 

To feel enveloped by these atmospheres is to find continuity with what one has always loved: those who are predisposed to this kind of music smile while holding a skeleton in their hands. Worn Out have written four icy wedges and thrown in our expectations, because in these parts joy is grey leading to black, irresistible...


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

18th March 2023


https://wornoutwave.bandcamp.com/album/the-unknown-demo




La mia Recensione: Worn Out - The Unknown Demo

Worn Out - The Unknown Demo

 

Riuscite a immaginare una melodia con le impronte gotiche uscire frastornata ma felice da una visita psichiatrica da parte di una band tedesca?

Il risultato è dentro l'ascolto di The Unknown Demo, quattro spavalde scorribande Post-Punk piene di attitudine Darkwave, che sono l'evidente forma di espiazione dei peccati di molti individui e che i Worn Out hanno riassunto e spiegato in queste tracce così intense, dalla commozione assicurata, mentre il corpo, danzando, rimbalza tra la polvere di tristezze magnificamente cucite insieme.

Cantano dellala solitudine, di percorsi fatti di danni inevitabili, di urla e di anime affogate, di lettere incompiute, mentre la musica fa da altare, da invocazione, da sussulto, da bacino per accogliere spiriti in spegnimento. 

Sentirsi avvolti da queste atmosfere è trovare continuità con ciò che si è sempre amato: chi è predisposto a questo tipo di musica sorride tenendo uno scheletro in mano. I Worn Out hanno scritto quattro cunei gelidi e lanciati nelle nostre attese, perché da queste parti la gioia è grigia tendente al nero, irresistibile…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

18 Marzo 2023


https://wornoutwave.bandcamp.com/album/the-unknown-demo




venerdì 17 marzo 2023

My Review: Dark Narrows - My Last Party

 Dark Narrows - My Last Party 


Here are the shadows of Maryland encircling the wind and bringing crumbs of electrified post-punk to the shores of a pulsing call. They return, enchant, chill breaths, tergiversate, and lead our listening on a leash to the earthly field of continuous, amplified spasms.

The need to affirm the identity of sound passes through stratagems that employ electronics as a putative father, the governing of impulse with the schematic school that right in the heart of Maryland (1978) had shown a new way forward.

Musical notes like gothic sweat moving on keyboards oxygenated by restlessness and bewilderment, circular, never mutant, always constant, travelling within themselves.

How far have these guys come? Perhaps you may have heard their magnificent cover of Desire, by The Sound. Well: in this disc you will hear their steps become authoritative, disengaged from comparisons, from the need for affirmations, and instead find a wrapping with their sound, rhythm, melodic traits that are absolutely delicious and whose importance must be recognised. A growing band, ranging and sowing pulses full of fermenting liquids that stop the discomfort of living, telling it like it is. Thus we find highly muscular uprisings, hydrating systems of rebellion that find in the guitar loops great forests to take in, with the bass pulling slaps and cleaning up the misunderstandings of stupid comparisons. It is a spectacular album, a soulful voice that overthrows identity on melodic lines that are always reduced to the bone, a sublime diet that empties and detoxifies listening from any drift composed of stupid excesses. 

My Last Party is not made up of episodes, but of a strategic line given by a summa that expands and forms a nucleus on which everything that enters becomes polite and relevant: there are few who do this and they do it damn well!

Everything is electric discharge, beat after beat that informs and kneads ideas and needs in order to launch an attack that, compulsive and atrocious, makes this work an absolute gem...


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

17th March 2023


https://darknarrows.bandcamp.com/album/my-last-party




La mia Recensione: Dark Narrows - My Last Party

 Dark Narrows - My Last Party 


Ecco le ombre del Maryland circondare il vento e portare briciole di Post-Punk elettrificato sulle sponde di un richiamo che si fa pulsante. Tornano, incantano, raffreddano i respiri, tergiversano, e  conducono i nostri ascolti a guinzaglio nel campo terrestre di spasmi continui, amplificati.

Il bisogno di affermare l’identità del suono passa attraverso stratagemmi che impiegano l’elettronica come padre putativo, il governare l’impulso con la scuola schematica che proprio nel cuore del Maryland (1978) aveva mostrato una nuova strada percorribile.

Note musicali come sudore gotico in movimento su tastiere ossigenate da inquietudini e smarrimenti, circolari, mai mutanti, sempre costanti, in viaggio dentro di sé.

Quanta strada hanno fatto questi ragazzi? Magari potreste aver sentito la loro cover, magnifica, di Desire, dei The Sound. Ebbene: in questo disco sentirete i loro passi divenire autorevoli, sganciati da paragoni, da necessità di affermazioni, e trovare invece un involucro con il loro suono, ritmo, tratti melodici assolutamente prelibati e di cui è necessario riconoscere l’importanza. Una band in crescita, che spazia e semina pulsioni pregne di liquidi in fermentazione che fermano il disagio del vivere, raccontandolo come prima scelta. Troviamo quindi sommosse altamente muscolari, sistemi idratanti di ribellioni che trovano nei loop della chitarra grandi foreste di cui prendere visione, con il basso che tira sberle e pulisce gli equivoci di stupide comparazioni. Un album spettacolare, una voce dell’anima che rovescia l’identità su linee melodiche sempre ridotte all’osso, una dieta sublime che svuota e disintossica l’ascolto da ogni deriva composta da stupidi eccessi. 

My Last Party non è fatto di episodi, bensì di una linea strategica data da una summa che si dilata e forma un nucleo su cui tutto ciò che entra in noi si fa educato e rilevante: sono in pochi a fare questo e loro lo fanno maledettamente bene!

Tutto è scarica elettrica, un beat dopo beat che informa e impasta idee e bisogni per sferrare un attacco che, compulsivo e atroce, fa di questo lavoro una gemma assoluta…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

17 Marzo 2023


https://darknarrows.bandcamp.com/album/my-last-party




La mia Recensione: Auge - Spazi Vettoriali

  Auge - Spazi Vettoriali Il tempo viene archiviato solo dalla massa ignorante di chi ha fretta, quella che stringe gli spazi e divaga nel n...