The Slow Readers Club - Live at Albert Hall (Manchester
17th March 2023
La culla delle emozioni ha tirato fuori le sue lacrime facendo sudare i cuori nel bellissimo scenario dell’Albert Hall: i beniamini di casa hanno devastato l’aria con un concerto in cui tutto è divenuto un rifugio collettivo di anime danzanti, di menti operative, in stato di adorazione completa. I brividi hanno sorvolato le teste e acceso la convinzione che tutto il futuro sia nelle mani sapienti di uomini ormai capaci di spazzare via dubbi e timori. Una performance straziante, al limite del dolore fisico incontrollabile, un'esplosione continua che ha lasciato briciole di sangue sul pavimento: con i Readers non si scherza…
Donare, per i quattro cavalieri dell’epidermide in perenne estasi, è un atto naturale, di fede, con l’intenzione di non virare verso l’autocompiacimento: lavorano per sondare, sperimentare, gettare sale e zucchero sui nostri involucri crepati.
Canzone dopo canzone, nella sudatissima atmosfera, si è potuto assistere al delirio che sorrideva dentro le note che ispiravano coccole e calci, semi e frutti, in ebollizione, con la sensazione che ciò che è unico, per loro, si possa invece ripetere. Una setlist strepitosa, certo, avevate dubbi? Ma non è questo il punto, la parte più interessante. Ciò che è divenuta magia terrena sono i dettagli che hanno preso posto all’interno dei brani, dimostrando che la cura migliore consiste sempre nel dare nuova linfa.
E così ci si è ritrovati come mummie incantate, davanti al proprio risveglio, con una nuova vita che scorreva nelle vene. Diciannove lame con il sorriso, pulsanti, ci hanno fatto gravitare nel mistero di questa città, del mondo poco lontano, che Aaron e soci ci hanno fatto toccare con mano. Tra un pezzo e l’altro non c’è mai stato silenzio: note di tastiere incollavano l’attenzione in attesa del successivo, come una recitazione che non voleva assentarsi.
Tutti gli album hanno trovato esposizione, in una danza del rispetto che è stata accolta con entusiasmo: essere devoti a questa band non deve permettere mancanze e i Readers per primi lo sanno. Non un salto nel tempo, bensì una camminata che ci ha ricordato cosa hanno seminato, svelato e cosa noi abbiamo raccolto in questi 12, meravigliosi e intensi, anni, con questi ragazzi divenuti uomini.
In questo modo, abbiamo sentito anche il nostro passaggio, ciò che eravamo e ciò che siamo ora, nel tempo in cui dobbiamo modernizzarci, per inoltrare nel futuro ogni doveroso compito che non possiamo lasciar cadere. Abbiamo sognato, come se l’Albert Hall fosse un enorme letto, e non avessimo un tetto sulle nostre teste bensì un bacio al cielo. Ma ha piovuto tantissimo dentro di noi, un nubifragio di emozioni che si sono sciolte nel petto.
Non ci sono stati punti deboli, i loro fianchi erano di acciaio inossidabile, un carro armato che è sceso dal palco e ci ha piacevolmente massacrato tutti, e noi non abbiamo fatto altro che accoglierlo, convinti che la musica migliore sia quella che ti fa morire dalla gioia…
Hanno sparso i semi della condivisione, ci hanno fatto inginocchiare davanti a Dio, fatto cavalcare le onde, in perenne debito, senza aspettare il ritorno dell’estate. Ci hanno portato al di là della morte facendoci sorridere, non abbiamo dovuto aspettare la grande fuga: siamo stati avvolti nel marasma che salda il primo dovere di un essere umano, che è quello di non chiudersi in se stesso.
Abbiamo visto il fantasma saldare le ombre innanzi ai nostri occhi, e tutto ciò che abbiamo sentito è stata una slavina di serenità che ci ha portato a dare tutto quello che avevamo.
Danzando ci siamo trovati i piedi infuocati, come i pensieri, e siamo entrati nella dimensione di una follia che sorrideva a un’anima che ci siamo vergognati di definire Lunatic…
Se una poesia può avere un suono e mille colori, allora bisognava raccoglierla mentre tutto si faceva nube, si trasformava in canzoni con l'interruttore incantato, sempre acceso come accese erano queste farfalle nello stomaco, perché con TSRC l'innamoramento è una vicenda continua, urlante e catatonica.
Abbiamo visto la tristezza dentro storie che hanno lasciato se stesse nei nostri canti adoranti, hanno subito il colpo, e si sono arrese divenendo una festa che ha sancito la fine di ciò che il Lockdown ha significato: siamo state anime vive con la consapevolezza che Aaron, Kurtis, Dave e Jim hanno soffiato dentro le nostre bocche amore e gioia per un futuro che avrà per sempre la memoria di questa notte a consolarci nei momenti in vivremo delle difficoltà.
Quando la musica è una inarrestabile fonte di vita…
Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
18 Marzo 2023
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