lunedì 27 marzo 2023

My Review: Spleen XXX - Poems of Charles Baudelaire

 Spleen XXX - Poems of Charles Baudelaire


Normandy is a reasoned chaos, with no possibility of denying the greatness of intuition and complex brain-work, for an avant-garde that is inherent in the air that surrounds and protects it.

Musically, then, the list of bands that have made the presence of what the old scribe previously asserted extraordinary is endless.

Spleen XXX is a thunderbolt of conflicting instances, a basin of salty drops, in ruinous fall only for auditory apparatuses allergic to the most sensible noise. Of course, this is music when it comes to this LP, and magnificent it is too, but what must be noted is the propulsive force that goes beyond the enjoyability and usufruct factor: we are in front of a rational teletype of streams with straight, parallel legs, structured to leave no doubts, because what they need is to make the listener conscious through hammers of shaggy and bad senses, of that necessary wickedness nowhere else to be found.

The bass and guitar are, in this discourse, archers and the emblem of a cohabitation that thrives on uncomfortable impulses. They go beyond beauty as wounds tamed by dying intellects.

The drumming is a punishing, often muffled, beating, just like the guitars coming out of a red-hot iron factory, to make the bruises received become a kind of education. The singing is an industrial poetry that does not have to please: it serves an awareness that shatters the comfort zone with its low register.

For all this, the extraordinary movements of Her Hair and Beauty serve as examples: it is up to them to form your knowledge and then go on to touch the other six compositions.

Of course: Post-Punk - Gothic Rock - Minimal Wave are the easy shores to say 'wow, these French guys are nice': be smart, go beyond what could easily ruin their value and study their Art, because you cannot always postpone the appointment with duty... And yours is to take notes: the Masters of Rouen need your attentive listening and History has no time to waste.

Let it be a precious approach: the poems of Charles Baudelaire are an unmissable appointment!


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

27th March 2023


https://meidosemrecords.bandcamp.com/album/poems-of-charles-baudelaire





La mia Recensione: Spleen XXX - Poems of Charles Baudelaire

 Spleen XXX - Poems of Charles Baudelaire


La Normandia è un caos ragionato, senza possibilità di negarsi la grandezza di intuizioni e di complessi lavori cerebrali, per un’avanguardia che è insita nell’aria che la fascia e protegge.

Musicalmente, poi, è infinita la lista di band che ha reso straordinaria la presenza di ciò che il vecchio scriba ha precedentemente asserito.

Spleen XXX è una folgore di istanze conflittuali, bacino di gocce salate, in rovinosa caduta solo per apparati uditivi allergici al rumore più sensato. Certo, trattasi di musica se si parla di questo LP, e pure magnifica, ma ciò che bisogna rilevare è la forza propulsiva che va oltre il fattore di godibilità e di usufrutto: siamo davanti a una telescrivente razionale di flussi dalle gambe diritte, parallele, strutturate per non lasciare dubbi, perché ciò che serve a loro è rendere cosciente l’ascolto attraverso martellate di sensi ispidi e cattivi, di quella cattiveria necessaria ormai introvabile altrove.

Il basso e la chitarra sono, in questo discorso, arcieri e l’emblema di una coabitazione che vive di impellenze scomode. Vanno oltre la bellezza in quanto ferite ammaestrate da intelletti in via di estinzione.

Il drumming è una punizione, spesso ovattata, che percuote, esattamente come le chitarre uscite da una fabbrica di ferro rovente, per costruire sui lividi ricevuti una educazione obbligatoria. Il cantato è una poesia industriale che non deve piacere: è a servizio di una consapevolezza che, con il registro basso, frantuma la comfort zone.

Per tutto ciò affermato siano di esempio le straordinarie movenze di Her Hair e di Beauty: a loro il compito di formare la vostra conoscenza per andare poi a toccare le altre sei composizioni.

Certo: Post-Punk - Gothic Rock - Minimal Wave sono le sponde semplici per dire “wow, belli sti francesi”: siate furbi, andate oltre ciò che facilmente potrebbe rovinare il loro valore e studiate la loro Arte, perché non si può sempre posticipare l’appuntamento con il dovere… E il vostro è quello di prendere appunti: i Maestri di Rouen hanno bisogno del vostro attento ascolto e la Storia non ha tempo da sprecare.

Che sia un prezioso approccio: le poesie di Charles Baudelaire sono un appuntamento immancabile!


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

27 Marzo 2023


https://meidosemrecords.bandcamp.com/album/poems-of-charles-baudelaire





My Review: Old Providence - La illusíon del ser

Old Providence - La illusíon del ser


We are in Colombia, on the rails of a train, with this quartet, shooting hail and loneliness, compactly, like a nightmare that, starting from the bass, together with guitar and drums, leads us to the station of the Deathrock country, with Darkwave citizens on military leave. A majestically suffocating grating makes sound the foundation of a molecular structure that escapes, like the protagonist of the lyrics, and wanders through the decades with shortness of breath. Everything is circumscribed to a necessary heaviness, oppressive, but offering possibilities for reflection, with the final chant that sticks in the mind: even sadness can be a reason for a good trip...


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

27th March 2023


https://oldprovidence.bandcamp.com/track/la-ilusi-n-del-ser





La mia Recensione: Old Providence - La illusíon del ser

 Old Providence - La illusíon del ser


Siamo in Colombia, sulle rotaie di un treno, insieme a questo quartetto, che spara grandine e solitudine, compattamente, come un incubo che, partendo dal basso, insieme alla chitarra e alla batteria, ci conduce alla stazione del paese Deathrock, con cittadini Darkwave in congedo militare. Una grattugia maestosamente soffocante fa del suono il basamento di una struttura molecolare che scappa, come il protagonista del testo, e vaga nelle decadi con il fiato corto. Tutto è circoscritto a una pesantezza necessaria, opprimente, ma che offre possibilità di riflessione, con il cantato finale che si conficca nella mente: anche la tristezza può essere motivo di un bel viaggio…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

27 Marzo 2023


https://oldprovidence.bandcamp.com/track/la-ilusi-n-del-ser




domenica 26 marzo 2023

La mia Recensione: Snow Ghosts - The Fell

 Snow Ghosts - The Fell


Sul podio come album dell’anno del 2023: il vecchio scriba deve ancora decidere la posizione, ma la band di Bath ci salirà di sicuro, perché dentro il cuore queste composizioni producono magia continua, accarezzano la pelle e sprigionano chilometri di molecole del sorriso, sì,  quella serotonina sempre più rara.

Certamente la musica contiene strati di difficoltà quotidiana, zone d’ombra, urla soffocate, ma i due (ora tre perché raggiunti da un polistrumentista eccelso che risponde al nome di Oliver Knowles) sanno coniugare la drammaticità del Neo Folk a una elettronica cupa riuscendo, incredibilmente, a dare energie e non tormenti. Certamente con l’ascolto non si ride, ma si riflette e lo si fa benissimo e da qui ecco spiegati i sorrisi.

Con questo lavoro maestoso, mai apocalittico, sempre centrato a rappresentare le centraline impervie dello spirito umano, la band sa come prenderci per mano e portarci nelle zone nelle quali potremmo avere paura. Ma loro sono sicuri, decisi, come anche delicati. La voce di Hannah Cartwright è una spugna che tende le sue braccia, per raggiungere note spargendo vibrazioni e calore, con il supporto di Ross Tones e di Oliver, angeli del suono e delle trame che si affacciano sulle sponde del fiume pieno di battiti elettronici, sempre sperimentali e verticali: si sale dal basso verso l’alto per elevare la mente. Ogni elemento diventa mitologico, anacronistico, di una propensione mistica incontrollabile, il rapporto con il suolo e i suoi elementi (sino ad arrivare ai segreti della Natura) vagano liberamente nei solchi di queste dodici perle, per definire la ricerca e sistemarla tra le braccia del cielo. L’accadimento pandemico ha maggiorato l’intenzione di valutare le dinamiche comportamentali, politiche e sociali, per cucire al tutto un abito che non distrugga nulla, affinché la memoria diventi un’esperienza che insegni. Non alzano mai la voce, non si gettano velocemente in stupide pulsioni, bensì ragionano, per divenire dottori dell’anima che per curarci costruiscono pillole di poesia da prendere prima e dopo i pasti…

Ma alla fine, inevitabilmente, si piange: un album così non potrà che sollevare i coperchi della nostra mediocrità perché questa saggezza, questa modalità di espressione è un seme splendido a cui bisogna far posto.

Che l’incredulità di questa bellezza trovi posto in voi… 


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

26 Marzo 2023


https://snowghosts.bandcamp.com/album/the-fell






My Review: Snow Ghosts - The Fell

 Snow Ghosts - The Fell


On the podium as album of the year 2023: the old scribe has yet to decide on the position, but the Bath band will definitely get there, because inside the heart these compositions produce continuous magic, caress the skin and release miles of smile molecules, yes, that increasingly rare serotonin.

Certainly, the music contains layers of everyday difficulties, shadowy areas, stifled screams, but the two (now three because they are joined by an excellent multi-instrumentalist who answers to the name of Oliver Knowles) know how to combine the drama of Neo Folk with dark electronics, succeeding, incredibly, in giving energy and not torment. Certainly by listening, one does not laugh, but one reflects and does so very well, hence the smiles.

With this majestic work, never apocalyptic, always focused on representing the impervious powerhouses of the human spirit, the band knows how to take us by the hand and lead us into areas where we might be afraid. But they are confident, decisive, as well as delicate. Hannah Cartwright's voice is a sponge that stretches out its arms, to reach notes spreading vibrations and warmth, with the support of Ross Tones and Oliver, angels of sound and textures that overlook the banks of the river full of electronic beats, always experimental and vertical: it rises from the bottom to the top to elevate the mind. Each element becomes mythological, anachronistic, of an uncontrollable mystical propensity, the relationship with the soil and its elements (up to the secrets of Nature) wander freely in the grooves of these twelve pearls, to define the quest and place it in the arms of heaven. The pandemic event has increased the intention to evaluate the behavioural, political and social dynamics, to sew to the whole a dress that does not destroy anything, so that memory becomes an experience that teaches. They never raise their voices, they do not throw themselves quickly into silly impulses, but they reason, to become doctors of the soul who, in order to cure us, construct pills of poetry to be taken before and after meals...

But in the end, inevitably, we weep: an album like this can only lift the lids of our mediocrity because this wisdom, this mode of expression is a splendid seed that must be made room for.

May the incredulity of this beauty find a place in you.... 


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

26th March 2023


https://snowghosts.bandcamp.com/album/the-fell









My Review: Deus Ex Lumina - Fight Black

 Deus Ex Lumina - Fight Black


Being born in Buenos Aires, moving to Berlin.

Playing in several bands and then wanting a solo project and succeeding.

Gonzalo Schwindt is the protagonist here, and his music is a gothic-tipped pyramid with an EBM heart at its core: He moves through musical genres as easily as he drinks some liquor. For a result that is danceable ecstasy, with Dark-Synthpop veins like trees surrounding his cottage, situated well into the nineties. Determined, with a good taste that is now rare when it comes to these artistic situations, his is a track that succeeds in disconcerting for the softness of the parts that slip into black pleasure, fighting with cloaks that defeat the ignorance of the opponent on duty. He throws down the gauntlet and Gonzalo succeeds, because everything settles in the brain like a pleasant torment, surely winning when an average listener would compare the song to Andrew Eldritch of Sisters Of Mercy, especially in the refrain: guilty ignorance! We are in different areas, with different designs. All you have to do is dance and wear a dream armed with strength too, because Black must sooner or later leave this world...


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

26th March 2023


https://deusexlumina.bandcamp.com/track/fight-back







La mia Recensione: Deus Ex Lumina - Fight Black

 Deus Ex Lumina - Fight Black


Nascere a Buenos Aires, spostarsi a Berlino.

Suonare in diverse band per poi desiderare un progetto solista, riuscendoci.

Gonzalo Schwindt è il protagonista di questa vicenda e la sua musica è una piramide dalle punte gotiche con il cuore EBM al suo interno: muove i generi musicali come beve probabilmente qualche liquore, come da ordinanza. Per un risultato che è estasi danzabile, con venature Dark-Synthpop come alberi che circondano il suo casolare, situato bene in mezzo agli anni Novanta. Deciso, con un buon gusto ormai raro quando si parla di queste situazioni artistiche, il suo è un brano che riesce a spiazzare per la morbidezza delle parti che scivolano dentro il piacere nero, combattendo con mantelli che sconfiggono l’ignoranza dell’avversario di turno. Lancia la sfida e ci riesce Gonzalo, perché tutto si sistema nel cervello come un piacevole tormento, vincendo sicuramente quando un ascoltatore mediocre accosterebbe al cantato un paragone con Andrew Eldritch dei Sisters Of Mercy, specialmente nel ritornello: colpevole ignoranza! Siamo in zone diverse, con disegni diversi. Non vi resta che danzare e indossare pure voi un sogno armato di forza, perché il Nero deve prima o poi lasciare questo mondo…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

26 Marzo 2023


https://deusexlumina.bandcamp.com/track/fight-back






venerdì 24 marzo 2023

My Review: Pothamus - Varos (vinyl version)

Pothamus - Varos (vinyl version)


There is a lesser-known Belgium, not that of Coldwave, but represented by this stratospheric band, a golden-skinned musical chameleon, capable of radiating energies and provoking healthy side effects.

The old scribe here is considering a single, soon to tell you about the album from three years ago.

Gloomy the beginning, on a ground filled with fog and stunned palpitations, as if out of an earthquake, to create suspense and controlled tremors. The vocals produce a distant, psychedelic, London 1966-era vocal. The music is a slow, Post-Rock meteorite, with Doom imprints expertly kept in check. There is a lunar landing to replenish the energy that leads to an essential drumming momentum, in a crescendo of celestial intensity.  

The track's progression builds an imaginary plane capable of agglomerating impulses and references that are here mastered in a delightful way: one gets lost, one finds oneself, one compacts the need to find in music a dreamy cradle that keeps awake the adoration for subtle thoughts...


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

24 March 2023


https://pothamus.bandcamp.com/track/varos-vinyl-version-ft-stefan-de-graef







La mia Recensione: Pothamus - Varos (vinyl version)

 Pothamus - Varos (vinyl version)


C'è un Belgio meno conosciuto, non quello della bici, non quello della Coldwave, bensì rappresentato da questa band stratosferica, un camaleonte musicale dalla pelle dorata, capace di irradiare energie e di provocare  sani effetti collaterali .

Il vecchio scriba qui prende in considerazione un singolo, prestissimo vi parlerà dell’album di tre anni addietro.

Cupo l’inizio, su un terreno colmo di nebbia e di palpiti stralunati, come usciti da un terremoto, per creare suspense e fremiti controllati. La voce produce un cantato di matrice lontana, psichedelica, zona Londra 1966. La musica è un meteorite lento, Post-Rock, con impronte Doom tenute sapientemente a freno. Ci sarà un atterraggio lunare per fare rifornimento di quell’energia che porterà a uno slancio essenziale per il drumming, in un crescendo di celestiale intensità.  

L’incedere del brano costruisce un piano immaginario capace di agglomerare pulsioni e riferimenti che sono qui ammaestrati in modo delizioso: ci si perde, ci si trova, si compatta il bisogno di trovare nella musica una culla sognante che tenga sveglia l’adorazione per pensieri sottili…


Alex Dematteis

Musicshockworld

Salford

24 Marzo 2023


https://pothamus.bandcamp.com/track/varos-vinyl-version-ft-stefan-de-graef







La mia Recensione: Auge - Spazi Vettoriali

  Auge - Spazi Vettoriali Il tempo viene archiviato solo dalla massa ignorante di chi ha fretta, quella che stringe gli spazi e divaga nel n...