Antipole & Paris Alexander - Crystalline
Quando un lavoro certifica il cambiamento del mondo, si inoltra a scrutarne i movimenti, a colorarne gli angoli con metodicità impressionante, a svelarne gli umori e le abitudini in lenta disgregazione, il risultato non può che essere esaltante, per quanto il quadro generale sia quello di un paziente febbricitante.
Karl Morten Dahl è un artista esperto, desideroso di navigare nei frammenti di impulsi eterogenei, compattando le visioni del proprio impeto musicale per stabilire un senso di continuità tra lo stile e la modalità, alzando però, questa volta, l’asticella per poter compiere un balzo verso quel cielo norvegese sempre in contrasto tra il desiderio si sole e la capacità di saper godere delle tenebre. L’ultima fatica è un dolce martirio, delizioso e dinamico, creato in comproprietà con Paris Alexander, altro genio dalle molteplici capacità. Il talento della città di Brighton fa qualcosa di meglio che prestarsi: entra nel progetto degli Antipole come uomo che ha accesso anch’esso al comando delle operazioni, per un risultato che è dentro il petto, ben custodito.
Crystalline è un concept album sonoro, un guanto di vetro che spacca convinzioni e sicurezze per apportare una gradita fragilità, attraverso un cerchio ghiacciato di passi di danza anestetici e chirurgici.
Sorprendente, offre canzoni come lacrime nascoste con un parziale vestito da cerimonia, ma, grazie alla furia Darkwave tenuta a freno e alla Coldwave elegante ma assassina, trasporta nella realtà un progetto artistico di assoluto splendore tenebroso.
Come se il dolore giocasse a nascondersi, l’insieme si fa contenuto attraverso le linee di chitarra che badano a renderlo sognante, tenuto insieme da un mastice di tastiere che ossidano e consolidano, per dare alle composizione il colore dell’eternità, che diventa la vera identità di questi ululati timidi ma in grado di segnalare la fame di espressione che i due artisti hanno vissuto e trasportato in questi solchi. Tutto perfetto per finire in una sala da ballo senza finestre, senza luci stroboscopiche, senza possibilità di uscita, per sperimentare un soffocamento che rende sorprendentemente liberi. Karl, come se avesse trovato dentro di sé una progettualità mai desiderata prima, crea un campo visivo e uditivo, nel cui connubio la forza è la compattezza, per raggiungere la continuità, creando un disco che diventa un romanzo. Capace di scrivere testi con l’adrenalina incorporata e utilizzando la voce come un delirio con la camicia di forza, Paris Alexander rende perfetta ogni cosa, facendo roteare ulteriormente le emozioni. L’immaginario ambientale è in questi movimenti, sinistri, cupi, tra l’orrore e la fantascienza, la cautela che si prende l’onere di non sviluppare mai rumori e sfoghi, bensì di mantenere le palpitazioni per non renderle vulnerabili. A volte capita di pensare che sia meglio suggerire che mostrare una valanga di elementi: Karl e Alexander lo sanno ed è questo il punto di forza di un album che sale, per il vecchio scriba, sulla posizione più alta del podio musicale del 2023. Attenti e abili nel rendere le composizioni la pellicola di un film che non si vede ma si percepisce, i due diventano astronomi, maghi, muratori del pensiero, cementificando l’opera in una polvere gotica senza trucchi né abiti di appartenenza: basta il senso di abbandono in ogni traccia per sapere che non offrono consolazione, ma un appiglio per aggregarci in una delicata tristezza. Un’adunata senza armi e senza artigli. Come se esistesse una minaccia, incombente e potente, questa ultima fatica ha il pregio di non vedere spiccare una canzone sulle altre al fine di avere una unicità che affascina, attrae, coinvolge e rende il tutto un adesivo sulla nostra pelle bagnata di emozioni limpide e fluorescenti. Gli impasti timbrici fanno delle nuvole musicali masse di note in movimento, con l’attitudine a trasformarli in un servizio che porta alla ricerca della verità, tra trambusti elettronici perfettamente appoggiati alle pennellate grigie di frastuoni che escono da chitarre inebetite dalle successioni degli accordi.
Il lavoro più maturo per l’Arlecchino norvegese, che, come se fosse uscito da un corridoio pieno di foglie autunnali, fa cadere su di noi un vento colmo di sospiri, dando alla sua amata Darkwave il compito di essere un capitano dalla barba lunga e dalla mano salda, per pilotare la barca delle composizioni verso la perfezione.
Nessun dubbio che Karl e Alexander non abbiano inventato l’oscurità, però le hanno dato una dignità migliore, bilanciata e reale, per annettere ai loro bisogni una trasformazione necessaria: otto pillole sagge entrano nel nostro circuito, assorbendo gli acidi e rilasciando socievoli tossine necessarie per equilibrare la nostra voglia di immergerci nel loro oceano musicale. L’elettronica e il fare Coldwave sono reali espressioni in cerca di compagnia, figli di quel Nord che da quarant’anni sigilla il patto di fedeltà con paesi che hanno ricevuto più attenzioni. Ma quest’album nel 2023 non si batte: ogni abisso trova il suo epicentro nel dolore e nella maturità di invenzioni credibili ed è ciò di cui è composto Crystalline.
Che è un’Odissea compatta di icebergs in lento movimento, non esiste mai la sensazione di una fanciulla sonora che si elevi, che faccia da evocatrice, che trascini a sé gli ascoltatori per scoprire le rimanenti: Karl ha creato una tela, usato dei pennelli su un perimetro che ha la cornice dell’incanto, perché tutto sia un involucro da vivere come un'esperienza, salvifica o meno questo non importa, quello che è chiaro è la volontà di non vedere delle preferenze creare ingiustizie.
Sentimenti e pensieri scomodi (magistralmente proposti da Alexander) sfiorano il vuoto odierno e lo costringono alla riflessione, con il Maestro Karl a dirigere il traffico emotivo nella biblioteca dove ognuna delle otto pagine scrive la storia di un lavoro memorabile: che sia il migliore dell’anno è una conseguenza di questo cuneo gelido solo in superficie che è Crystalline…
Alex Dematteis
Musicshockworld
Supino
11 Maggio 2023
https://antipole.bandcamp.com/album/crystalline
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.