Beauty In Chaos - Diving From Pearls (featuring Wayne Hussey and Cynthia Hussey)
La riconoscenza ha perso il suo peso specifico, strattonata e gettata in una pozzanghera ormai piena di rifiuti che andrebbero tolti da quel luogo e rimessi in circolo nelle praterie di cervelli sempre più volgari. Se poi tutto ciò lo si abbinasse all’amore, allora il lavoro sarebbe davvero notevole.
Ma c’è chi dà l'esempio e attraverso l’arte della musica ci rieduca, conforta, ci prende per mano tratteggiando il percorso di un rapporto dove il “tutto” viene, appunto, riconosciuto e dimostrato. Lo troviamo dentro il testo di una canzone scritta da Wayne Hussey, il genio dalla lampada sempre accesa e con le musiche di un'accoppiata sempre fertile e vivace: Michael Ciravolo e Michael Rozon, componenti della formazione di Los Angeles denominata Beauty In Chaos.
Il brano vede al canto anche la consorte di Wayne, Cynthia, in un connubio vocale che fa protendere questa dolce espressione sonora verso una collina piena di piuma e poesia.
Il pop si veste di una ballad ariosa, con trame che circondano il circuito gotico ma privo di esagerazioni, in quanto lo splendido scritto ha petali che cercano luce e la musica composta dai due membri della band losangelina sa come rendere morbide le atmosfere e portarle nella periferia di un dream pop solo accennato ma incantevole.
Esiste un bellissimo debito, mentre si ascolta questa tenera e penetrante favola musicale, ed è quello di vedere emergere la forza, la lealtà, la realtà, e in poco più di cinque minuti ci si ritrova inondati da un profumo gentile che ci fa l’inchino. Le movenze delle chitarre paiono uscire da uno spurgo degli anni Novanta, un’azione di filtraggio che lascia le note colorare i battiti e permette di ritornare all’ascolto con un grazie appiccicato alle labbra.
Ci si tuffa, intensamente, in un impianto melodico che si fissa velocemente con il ritornello irresistibile e accattivante, all’interno di un testo che si allarga sempre di più, sino a proteggere e a chiedere di essere seguito per via di una saggezza indiscutibile.
La produzione rende compatto l’insieme di piccole e minuziose parti che, una volta saldate, arrivano in blocco per generare una contaminazione vorticosa e verticale, in quanto si finisce per nuotare nei mulinelli d’aria che queste note sanno creare, con magia e intensità.
Il synth e il basso, con i loro compiti e ruoli diversi, instaurano una relazione con la melodia delle chitarre e il ritmo della batteria generando una carrellata di emozioni in progressione, fissandosi nel cervello, nel cuore, concludendo il tutto in un chiaro esempio di come il compito di una canzone sia quello di offrire una possibilità di crescita. Il Vecchio Scriba non ha esitazioni nel confermare che l’operazione abbia avuto successo e ora attende soltanto che sia l’eternità a donarle un trono, meritatissimo…
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.