Désar - Into the Sun
Un disco nato ascoltando una radio di Toronto, per questo artista di Brooklyn, uomo dalla cultura personale e musicale davvero notevole.
Ascoltatevi la sua presentazione dell’album e rimarrete davvero soddisfatti. Il vecchio scriba potrebbe tacere, senza alcun problema.
Invece no.
Le dieci composizioni meritano un piccolo commento.
L’atmosfera generale è quella di una esplorazione dei problemi, un respiro che illumini i pensieri di una nuova forma. Conta moltissimo individuare le zone musicali attraversate, usate, spremute come limoni dal succo che serve per far cambiare il sapore al proprio palato. Il recitativo e le sovrapposizioni delle voci sono magie che confortano e ci fanno dimenticare spesso che senza il cantato saremmo probabilmente ipnotizzati e feriti…
Lucien Désar è un compositore di musiche che hanno l’intenzione di far ricordare la Darkwave degli anni ’90 e credo che ci sia riuscito, però aggiungerei che l’ha fatto apportando alcune modifiche che garantiscono la carezza verso gli anni ’80, annichilendo di molto quella degli ultimi anni, in quanto il suo eclettismo è misurato ma potente, permettendo una flessibilità che alla fine risulta essere la sua vera carta vincente.
Il piano di Exhale è un delirio: la respirazione conosce un tremolio improvviso, il sangue sbanda e le parole sono ulteriori spine che spingono la gola a contorcersi.
Basterebbe questo brano (non crediate sia un imprevisto, un qualcosa di diverso dal resto dell’album, perché invece lo rappresenta pienamente), per essere innamorati di un inatteso sventolio di verità rugose. Lui è così: una sorpresa come un francobollo con la saliva che ti fa innamorare delle sue gemme come se fossi un bambino davanti ai lampi del cielo.
Con Die, carta vetrata sotto le ali di un carro armato, si prende un pugno, e si nota come l’artista americano sappia dialogare tra i generi musicali, infilando una sirena che pare una ambulanza inferocita.
Ma il progetto artistico è davvero concepito per essere un deposito straordinario di catene che sfiorandosi creano la libertà. Quella di non vedere scomparire il tempo che fu. E questo è un merito che gli dobbiamo riconoscere.
Se non vi basta: l’inizio della clamorosa Travel to Mars (tra impeti di musica classica, Star Wars che applaude, e l’elettronica che compie un intervento perfettamente riuscito) vi mostrerà perfettamente il suo universo, fatto di qualità che non conoscono fine.
Prendetevi un bicchiere di vetro, riempitelo di pazienza e berrete un disco dal gusto unico…
Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
17 Giugno 2023
https://desar.bandcamp.com/album/into-the-sun
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