The Palest Grey - Always Hunted
Parole dalla vera casa del vecchio scriba: un album Deathrock è sempre una splendida festa, piena di graffi, di brividi insanguinati, di pesantezze assortite in circolo gaudente.
La band della Florida The Palest Grey è tra le più quotate in quell'ambito, apportandovi alcuni doverosi cambiamenti al fine di rendere ancora più immortale questo genere musicale.
Ma, ehi, abbiamo un problema serio: il gruppo si è sciolto dopo questo maremoto per portare avanti altri progetti dei suoi membri. Non dobbiamo quindi attendere altre composizioni, ma benedire e adorare questo unico lavoro. Non sarà per nulla difficile: tra voli gotici e cadute sotto le lapidi, abbiamo sufficiente materiale per provare gratitudine e perderci in un clamoroso trasporto. Vi basti Lovestains e Suicide: in questi due episodi avrete la misura degli impianti stilistici, delle radici, le provenienze e la direzione che pulsa all'interno delle loro spine emotive.
Malek, Ripley e Azy sono le tre anime che fanno da ponte tra i vecchi vinili della Florida e l'odierna scena dai mantelli neri e gli anfibi, un tutt'uno solido, imbalsamato per resistere alle intemperie, per dare all'eternità la garanzia di permanenza.
Certo, le obiezioni sono ridotte a una: "nulla di nuovo, vecchio scriba!", il quale vi risponderebbe con "Meno Male!"
Punto.
Questo album è cibo dell'oscurità per l'oscurità stessa, e non per critichini d'assalto non in grado di capire il valore di quest'opera.
Tempo per il congedo: la geografia dell'intelligenza abbisogna di un approccio curioso e questo lavoro potrebbe regalarvi oscene quantità di gioia mesta…
Alex Dematteis
Musicshockworld
Supino
10 Maggio 2023
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