HAMBAD - HAMBAD
Clamorosa esibizione di forza centripeta, in un album che giunge dall’Estonia, culla segreta di tesori cupi e magnetici. Si gettano i pensieri nelle onde elettriche di Synth che hanno studiato i Kraftwerk (la prima traccia è una cover impeccabile), con smottamenti continui verso l’esaltazione di tutti i circuiti emotivi in grado di essere raccolti, frantumati e poi sparsi in un gioco fatto di carisma con la bocca che sbava. Il grigio, imperante, si rende palpabile e sostenibile, con questi moti pieni di incendi Synthwave e Post-Punk, per mostrare le pieghe di anime di un Paese povero nelle tasche, ma ricco nel cuore. Band che con la sua generosa ricerca accatasta i bisogni e li codifica, con slanci e capacità. Non si può mancare all'appuntamento con la severità dei HAMBAD, il lusso necessario per vagare in danze robotiche…
Alex Dematteis
Musicshockworld
Supino
30 Aprile 2023
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