European Ghost - No Peace, No Sleep, No Shelter
Esiste una Italia meravigliosamente cupa, che sa distinguersi tra tristezze stampate come da un cliché inevitabile e banalità assortite senza ritegno.
A Bologna, città dalla memoria lunga e capace di usare forze proprie che risultano essere efficaci, giunge una band ricca di ispirazione e di immense qualità che, partendo dalla letteratura più profonda e articolata, giunge sino ad atmosfere cariche di saggezza e in grado di condurre la materia del sonno in territori che non comprendono solo i sogni, bensì il significato di quello che dovrebbe essere un semplice e doveroso ristoro notturno. Ma loro fanno molto di più: trovano l’anima di tutto questo e ce la fanno vedere.
E se la musica di partenza, come doveroso spunto iniziale, è quella Darkwave degli ultimi dieci anni, prestando attenzione potremmo notare come il tutto sia imbevuto di un manto più antico, dotato di grande abilità nel non mostrarsi troppo, ma che conferisce a queste undici canzoni un vestito che fa intuire i lineamenti fisici di generi che non sanno morire, donando attraverso questi ragazzi maturi la piacevolezza e l’utilità di vedere commossi quarant’anni di nuvole grigie in movimento all’interno di quella parte del mondo fatto di note che sa resistere. E non vuole cedere.
La band meno italiana di tutte (sì, in questo caso un complimento enorme e meritato), dà lezioni di classe a molte di quelle internazionali, per via di un lavoro attento e metodico, capace di usare influenze e di crearne a sua volta altre, finendo per scrivere un album che è un'edera cavalcante, grigia e nera, e che si espone davanti a raggi di sole che si illudono di diminuirne l’intensità. Ma al suo interno questo fascio di sensi notturni resiste e vive la sua missione fregandosene di tutto: autorevole e militante nella zona della ricerca e dell’espressione artistica, se ne va spavaldo in stanze pronte a ballare e a cercare il sonno senza dormire…
Senz’altro un percorso di abbandono nei confronti dell’esistenza, dei suoi luoghi, delle persone, con una necessaria chiusura da una parte di ogni relazione e dall’altra il piacevole incontro con un delirio che arriva solo dallo scontro con gli incubi.
Di una bellezza oscena, questo disco si prende il diritto, sacrosanto, di farci il dito medio: non c’è nulla di queste canzoni che un italiano medio saprebbe apprezzare. E allora si augura da una parte Buon Viaggio e dall’altra, segretamente, ci si abbuffa senza sosta.
Lo scriba propende per la seconda opzione, e voi?
Alex Dematteis
Musicshockworld
Salford
9 Febbraio 2023
https://icycoldrecords.bandcamp.com/album/icr090-european-ghost-no-peace-no-sleep-no-shelter
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